Beltrame (in dialetto milanese: Baltramm) è una maschera della commedia dell'arte di origine milanese nata nel XVII secolo.[1] Viene spesso indicato anche con il nome completo di Beltrame di Milano, o anche come Beltrame di Gaggiano (dal borgo, ora comune di Gaggiano, situato nei dintorni di Milano) o Beltrame de la Gippa (dove la gippa è la grande casacca o tunica indossata dal personaggio).[2]
La maschera rappresenta il personaggio del contadino stolto e fanfarone, capace solo di commettere grandi stupidaggini, volendosi mostrare più signore di quanto non sia. Beltrame impersonava tutte le parti di marito e veniva caratterizzato come un "compare furbo e astuto".
Barbieri era un attore oltre che un comico, e assunse il ruolo e il nome d'arte di Beltrame stesso.[4] Il suo personaggio era di solito un furbo ed astuto paesano e marito, per lo più sgarbato per cercare sempre di apparire di un rango superiore a quello a cui apparteneva veramente.[5]
Beltrame assunse diversi ruoli, tra cui quello del mercante e del padre di Colombina che cerca di costringere la figlia a un matrimonio di convenienza (parte che condivide con Tabarino). Il personaggio raggiunge spesso i suoi obiettivi in virtù della sua mancanza di scrupoli, della retorica astuta e delle buone maniere.[6]
Il costume di Beltrame, simile a quello di un servo del XVI secolo, comprendeva una grande tunica, una borsa e un pugnale.
Beltrame è stato per lungo tempo la maschera milanese per antonomasia nella commedia, anche se questo ruolo è stato poi assunto da Meneghino. Viene spesso descritto anche come una variazione di carattere Brighella (maschera associata alla città di Bergamo ma talvolta anche a Milano) o addirittura come il fratello di Brighella.