Nel bel mezzo di una brillante carriera accademica, a 44 anni, Çobanzade fu arrestato e condannato a morte dalle autorità sovietiche per presunte attività sovversive contro lo Stato. La sua poesia continua a godere di popolarità tra i tatari di Crimea.
Biografia
Çobanzade nasce in una famiglia di umili origini in un villaggio situato nei pressi di Qarasubazar (Bilohirsk) nella penisola di Crimea. Suo padre era un pastore ("çoban" in tataro), e il suo cognome patronimico significa appunto del pastore. Quando era ancora un ragazzino, Bekir aiutava suo padre a far pascolare la loro mandria di pecore, e queste prime esperienze in campagna hanno lasciato un'impronta indelebile sulla sensibilità del ragazzo. Molte delle sue poesie sono piene di descrizioni di scene pastorali ambientate in Crimea.
Nel gennaio 1937, Çobanzade è stato collocato in aspettativa senza stipendio dietro ordine dell'Accademia sovietica delle scienze e successivamente arrestato. Nel corso di un processo di 20 minuti, è stato giudicato colpevole e condannato a morte. È stato giustiziato il 13 ottobre 1937.
Venti anni dopo la sua morte, in risposta a un appello dalla moglie di Çobanzade, un tribunale militare dell'Unione Sovietica ha ribaltato la decisione contro di lui. La Corte ha dichiarato che le accuse contro Çobanzade erano infondate e riabilitato il poeta.