I Latini furono un antico popolo indoeuropeo storicamente stanziato, a partire dal II millennio a.C., lungo la costa occidentale della Penisola italica, nella regione che da loro prese il nome di "Latium". Politicamente frazionati, i Latini condividevano lingua (il latino) e cultura. Diedero un contributo determinante alla formazione del popolo di Roma (Quiriti).
Dopo la sconfitta nella battaglia del Lago Regillo (nel 499 a.C. o nel 496 a.C.), i Latini erano stati sempre fedeli alleati dei romani, condividendo spesso le imprese militari, e per questo, anche le strategie e tattiche di guerra.
In seguito alla vittoria romana nella prima guerra sannitica, e al successivo trattato di pace con i Sanniti, i romani ordinarono ai Latini di cessare gli attacchi nel Sannio, ma i Latini, si rifiutarono, chiedendo maggiori diritti ai romani [2]. I Romani risposero armando un esercito per condurre, quella che sarebbe stata ricordata come la Guerra Latina.
I Romani avevano sconfitto i popoli Latini nel primo scontro in campo aperto nella battaglia del Vesuvio.
I Latini in fuga avevano riparato a Minturno[3]. e da lì si erano poi radunati a Vescia[1].
Numisio allora si diede da fare per rinsaldarne il morale, sostenendo come in effetti i romani non avessero vinto in battaglia.
«i Romani avevano vinto soltanto nominalmente, trovandosi invece, di fatto, nella condizione di sconfitti. Le tende di entrambi i consoli erano in lutto: una per l'uccisione del figlio, l'altra per la morte del console che si era offerto in voto. Il loro intero esercito era stato fatto a pezzi»
Quindi si diede da fare, per reclutare forze fresche tra i Latini ed i Volsci.
Battaglia
La battaglia si svolse a Trifano, tra Sinuessa e Minturno come racconta Tito Livio[1]., tra l'esercito raccogliticcio dei Latini e Volsci, e quello romano, guidato dal console superstite Tito Manlio Torquato.
«Entrambi gli eserciti, senza neppure aver scelto un punto per porre l'accampamento, ammassate le salmerie, vennero a battaglia e posero fine alla guerra. Le truppe nemiche subirono infatti una tale decimazione che, quando il console guidò il suo esercito vincitore a devastare il territorio dei Latini, questi ultimi si consegnarono dal primo all'ultimo.»