La battaglia di Rincón de Valladares fu uno scontro armato avvenuto il 6 luglio 1827 nell'ambito delle guerre civili argentine tra l'esercito federale di Juan Facundo Quiroga, capo militare della provincia di La Rioja, e l'esercito unitario di Gregorio Aráoz de Lamadrid, governatore della provincia di Tucumán.
La battaglia si tenne all'interno del territorio di Tucumán e si concluse con la vittoria di Quiroga, mentre Lamadrid, sconfitto, fu deposto dalla carica e dovette riparare in Bolivia.
Antefatti
Dopo aver sconfitto Lamadrid nella battaglia di El Tala, Juan Facundo Quiroga aveva occupato Tucumán, abbandonandola però poco dopo a causa dell'arrivo di un contingente di 2.500 uomini mandati dal governatore di Salta Juan Antonio Álvarez de Arenales e guidato dal colonnello Francisco Bedoya.[2] Dopo aver riposto in carica Lamadrid, Bedoya invase la provincia di Santiago del Estero per deporre il governatore federale Juan Felipe Ibarra; quest'ultimo si ritirò lasciando dietro sé terra bruciata, e costringendo l'esercito invasore a tornare a Tucumán ridotto nel numero per le perdite e le diserzioni.[2]
Mentre Lamadrid veniva incaricato dal presidente Rivadavia di sottomettere le province ribelli di Santiago del Estero e di Córdoba,[3] a Salta una rivolta deponeva Arenales e costringeva una divisione di 190 soldati colombiani[4] a riparare a Tucumán, dove il governatore poteva disporre delle risorse economiche fornite da Buenos Aires.[5] Con questi rinforzi, Lamadrid invase Santiago del Estero, dove i soldati colombiani si abbandonarono al saccheggio,[6] depose Ibarra e lo sostituì con un elemento unitario.[7]
La battaglia
Le azioni di Lamadrid provocarono la reazione di Quiroga, che invase la provincia di Tucumán con l'appoggio di Ibarra.[7] Il 6 luglio 1827 i due eserciti si scontrarono poco lontano da San Miguel de Tucumán.[1] Dopo aver fatto intervenire l'artiglieria Lamadrid ordinò al corpo colombiano del colonnello Matute di caricare la sinistra dello schieramento nemico, occupato dalla cavalleria di Ibarra, senza però impegnarsi con tutti i suoi uomini nell'eventuale inseguimento; l'ordine fu disatteso dal comandante colombiano, che si impegnò a perseguire il nemico in ritirata. Il fianco sinistro dell'esercito unitario fu così sopraffatto dall'attacco di Quiroga, intervenuto con la sua cavalleria e con la riserva.[8]
Conseguenze
Dopo la sconfitta, Lamadrid dovette riparare in Bolivia.[5] La sconfitta degli unitarios spinse Rivadavia a cercare una pace frettolosa per porre termine alla guerra argentino-brasiliana e riportare così l'esercito nazionale a Buenos Aires; le reazioni negative seguite al trattato portarono infine alla caduta del presidente dell'Argentina.[9]
Note
Bibliografia
Collegamenti esterni