Nell'880 una forte flotta vichinga danese della grande armata danese invase la regione del basso Elba, in seguito alla vittoria di Alfredo il Grande nella battaglia di Ethandun sui norreni,[1] per saccheggiare[2]. Poiché il re dei Franchi Orientali Ludovico III il Giovane non poteva guidare l'esercito in prima persona, trasferì il comando supremo dell'esercito raccolto in suo nome a Bruno di Sassonia. Ludovico III stesso nello stesso periodo concluse il trattato di Ribemont con i suoi cugini franchi occidentali, che gli diede il dominio sulla Lotaringia, e combatté sulla bassa Schelda contro i Normanni. Il comando fu affidato a Bruno in quanto fratello della regina Liutgarda di Sassonia, moglie di Ludovico III il Giovane. Egli quindi intercettò i norreni, ma i sassoni furono messi in rotta a seguito di una tempesta di neve, con i soldati dell'esercito sassone uccisi o catturati.
Perirono in battaglia Marquard, vescovo di Hildesheim, Teodorico, vescovo di Minden[3], Lotario I, conte di Stade, un conte non identificato chiamato "Bardonum"[4] (assieme a questo, caddero altri due conti dallo stesso nome), e Bruno, duca della Sassonia orientale[5] che secondo gli Annales Fuldenses[6] e le Gesta Francorum[7], affogò in un fiume durante la ritirata sassone. Sempre gli Annales Fuldenses[7], citano altri conti caduti: Wigmann, Thiotheri, Gerich, Luiutolf, Folcwart, Avan e Thiotric[8]. Essi furono riconosciuti dalla Chiesa cattolica come i martiri di Ebsdorf, la cui festa è il 2 febbraio.
Conseguenze
L'arcivescovo Remberto di Brema sacrificò la maggior parte dei suoi beni e vendette parti del tesoro della chiesa di Brema per riscattare i prigionieri. La marca a est dell'Elba Inferiore (Unterelbe) venne perso. Il luogo esatto della battaglia - nella brughiera di Lüneburg o vicino a Stade - non è certo.
I vichinghi non fecero alcuna incursione comparabile in Sassonia per più di un secolo dopo (fino al 994), nonostante questa vittoria. L'esercito norreno fu successivamente sconfitto nella battaglia di Thiméon più tardi quel mese e infine respinto nella battaglia di Saucourt.
^abBruno, figlio di Liudolfo, morì in una delle due battaglie (una sul fiume Schelda e una in Sassonia) che sono riportate separatamente negli Annales Fuldenses. Le Gesta Francorum elenca "Bardonum ... alterum Bardonum [et] tertium Bardonum" come tre dei dodici conti che furono uccisi combattendo i danesi nell'880 [120]. Gli altri due conti, denominati "Bardo" o "Bruno", non sono stati identificati.
Annales Fuldenses (Fränkische Reichsannalen) zum Jahr 880, in: Reinhold Rau, Hg.: Quellen zur karolingischen Reichsgeschichte. Dritter Teil, Darmstadt 1969, S. 110–114.
Adam von Bremen: Bischofsgeschichte der Hamburger Kirche, in: Werner Trillmich: Quellen des 9. und 11. Jahrhunderts zur Geschichte der Hamburger Kirche und des Reichs, Darmstadt 1978, 210
Matthias Becher: Das sächsische Herzogtum nach Widukind von Corvey. in: Steffen Patzold, Steffen, Anja Rathmann-Lutz, Volker Scior (Hrsg.): Geschichtsvorstellungen: Bilder, Texte und Begriffe aus dem Mittelalter. Festschrift für Hans-Werner Goetz zum 65. Geburtstag. Böhlau. Wien, Köln, Weimar 2012, S. 102–152, hier S. 106–107.