L'influenza dei Mongoli (v. Battaglia di Köse Dağ, 26 giugno 1243) aveva mandato in pezzi il potere dei turchi selgiuchidi d'Anatolia nella metà del XIII secolo. I vari potentati turchi, i Bey, avevano allora cominciato a conquistarsi dei regni propri, trasformando le terre del vecchio Sultanato di Rum in un mosaico di micro-regni in lotta tra loro. L'Impero bizantino, lacerato dalle lotte tra i Paleologi e l'Impero latino nelle mani degli Occidentali, non seppe approfittare di questa favorevole situazione di caos politico, lasciando che la polveriera anatolica continuasse a ribollire.
Nel 1308 un condottiero dei turchi Oghuz di nome Aydınoğlu Mehmed Bey (....-1334) conquistò per conto del suo signore, il Bey di GermiyanYakub I la città di Birgi, salvo poi decidere di tenerla per sé e di farne la capitale di un suo regno indipendente, l'Emirato di Aydın, assumendo il titolo di Mubarizalsîn[1]Gazi Mehmed. Nonostante lo "smacco" di Birgi, Mehmet mantenne comunque buoni rapporti con Germiyan, lo stato turcomanno più potente d'Anatolia insieme ai Karamanidi, e figurò come vassallo del Bey Yakub quando questi rese omaggio allo Ilkhan di PersiaAbu Saïd Bahadur nel 1314[2].