Questo autoritratto, parte del periodo rosa, venne dipinto nell'autunno 1906, dopo il decesso di Paul Cézanne avvenuto il 23 ottobre, ovvero due giorni prima del 25º compleanno di Picasso.[1] L'artista spagnolo decise così di omaggiare il pittore francese con questo dipinto, in riferimento all'Autoritratto con una tavolozza (1890) di Cézanne,[1] come a farsi continuatore della sua attività[1] e quindi erede dell'influenza da lui lasciata per l'imminente nascita del cubismo.[2]
Descrizione
In questo dipinto si possono già vedere pennellate più decise, soprattutto nel volto, di cui Picasso volle molto enfatizzare i tratti iberici, rimandando quindi all'influenza che ebbe su di lui la scultura del popolo omonimo[3] e il primitivismo in generale, culminata ne Les demoiselles d'Avignon un anno più tardi.[4] In particolare vediamo caratteristiche iberico-arcaiche negli occhi di forma ovoidale e con grandi pupille, nelle orecchie allungate e nelle sopracciglia fini.[3]
I colori su cui il dipinto si basa sono molto limitati (grigio, blu, bianco, rosa),[4] e contribuiscono a creare un senso di severità riempiendo forme semplici e solide.[4] Picasso preannuncia così la nascita del cubismo, eliminando la profondità dello spazio in uno sfondo totalmente grigio-azzurro.[4]
Nella mano sinistra mantiene la tavolozza, il pennello è però assente. Ciò può rimandare al timore del pensiero creativo che Picasso poteva avere in quel periodo[3] oppure si trattava di un gesto di riverenza verso il pittore Cézanne, da poco deceduto.[5]