Gli automotori del gruppo 215 sono mezzi di trazione da manovra, a scartamento normale, delle Ferrovie dello Stato Italiane; inizialmente classificati come gruppo 150, si sono diffusi sugli impianti ferroviari di tutta la rete italiana.
Storia
Gli automotori, costruiti nel 1954 in numero di 2 unità dalla Antonio Badoni Lecco, corrispondevano al tipo VII BXD ABL[1].
Erano stati progettati con lo scopo di sostituite in alcuni servizi, di manovra e di brevi tradotte in linea, le locomotive a vapore ormai obsolete e spesso in cattivo stato[2].
Ebbero la classificazione di gruppo 150 e vennero immatricolati con i numeri progressivi 001 e 002[1].
Nel 1956, in seguito al buon risultato, le FS ne acquisirono ulteriori 13 unità cambiandone la classificazione in gruppo 215[3].
Gli automotori vennero assegnati a vari impianti della rete italiana dove svolsero servizio fino agli anni ottanta, progressivamente rimpiazzati dai 214.4000[4].
Due esemplari la 215.001 e la 215.013 sopravvissero fino al 1993. Il 215.006 è oggi conservato al Museo nazionale ferroviario di Pietrarsa.
Caratteristiche
Il progetto adottava un motore diesel tipo BXD 54 raffreddato ad acqua prodotto dagli stabilimenti OM in grado di fornire 110 kW di potenza a 1800 giri al minuto[1].
La trasmissione del moto venne affidata a un cambio idrostatico Hydro Titan-Von Roll con il tradizionale sistema di accoppiamento dei due assi motori a biella con terzo asse cieco posteriore contrappesato[1].
La locomotiva raggiungeva la velocità di 50 km/h ed era in grado di effettuare anche tradotte in linea in quanto dotata di impianto frenante ad aria compressa con freno Westinghouse[2].
Note
Bibliografia
- Beppe Tronconi, Badoni e le sue locomotive, Salò, Editrice Trasporti su Rotaia, 1999, ISBN 88-85068-08-1.
- Angelo Nascimbene, Luca Vanni, FS Trenitalia. Locomotive Diesel, Albignasego, Duegi, 2002, ISSN 1124-4232 (WC · ACNP).
Voci correlate
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