Auguste (1778)

Auguste
Il vascello Auguste alla battaglia della baia di Chesapeake.
Descrizione generale
Tipovascello a due ponti
CantiereArsenale di Brest
Impostazionedicembre 1777
Varo18 settembre 1778
Entrata in serviziomarzo 1779
Destino finaleaffondato per naufragio il 31 gennaio 1795
Caratteristiche generali
Dislocamento1 900 t bm
Lunghezza60,4 m
Larghezza19,9 m
Pescaggio7,47 m
PropulsioneVela
Equipaggio1.149
Armamento
ArmamentoArtiglieria:80[1]
  • 30 cannoni da 24 libbre sul ponte inferiore
  • 30 cannoni da 18 libbre nel ponte intermedio
  • 22 cannoni da 8 libbre nel ponte superiore
Note
dati tratti da French Third Rate ship of the line 'L'Auguste' (1778) [2]
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Lo Auguste fu un vascello di linea francese da 80 cannoni che prestò servizio nella Marine royale tra il 1779 e il 1793, e successivamente nella marina rivoluzionaria fino al 1795.[2] Fu rinominato Le Jacobin nel corso del 1793 e Neuf Thermidor nel dicembre 1794.[2]

Storia

Il vascello da 80 cannoni Auguste fu costruito presso l'arsenale di Brest sotto la direzione del costruttore Leon-Michel Guignace.[3][2] La nave fu impostata nel dicembre 1777, varata il 18 settembre 1778 ed entrò in servizio nel marzo 1779 al comando del brigadiere delle armate navali Jean-François d'Arros Barone d'Argelos, che mantenne tale incarico sino al 12 luglio 1780.[3] Tra il giugno e il settembre 1779 effettuò dei pattugliamenti nel canale della Manica in forza alla squadra del conte di Orvilliers, e nel settembre 1780 il suo scafo ricevette il rivestimento di rame.[3][2] Tra il settembre 1780 e il marzo 1781 la nave, su cui alzava la sua insegna lo chef d'escadre Étienne Pierre de Rochechouart , fu dapprima al comando del capitano de Clavières pe poi del capitano de Barras, ed incrociò al largo di Ouessant e di Belle Île ma non incontrò alcuna nave inglese.[1] La nave passò al comando del capitano Pierre Joseph de Castellan.[2] Avendo come porto di armamento Brest il vascello era in forza alla squadra navale del conte d'Orvilliers, incaricata di proteggere le coste francesi.[1] Il 7 marzo 1781 si imbarcò sullo Auguste lo chef d'escadre Louis-Antoine de Bougainville, e il 22 dello stesso mese il vascello salpò per l'America.[4] Il 29 aprile, in forza alla flotta dell'ammiraglio François Joseph Paul de Grasse, partecipò alla battaglia di Fort Royal, il 5 settembre alla battaglia di Chesapeake, e tra il 9 e il 12 aprile 1781 a quella delle Saintes.[5][3][1] Il futuro generale vandeano François Athanase Charette de La Contrie, allora guardiamarina, prestò servizio su questo vascello dal maggio 1780 al marzo 1782.[1]

Dopo lo scoppio della rivoluzione francese, nel 1793 il vascello fu rinominato Le Jacobin, in forza alla flotta di Ponente con base a Brest e potenziato nell'armamento, portato a 88 cannoni (30 cannoni da 36 libbre, 32 da 24 libbre, 6 obici da 32 libbre e 18 cannoni da 12 libbre).[2] Il Le Jacobin fu implicato negli ammutinamenti di Quiberon nel settembre dello stesso anno.[2] Nel 1794, al comando del capitano Jean Andrè Gassin, prese parte alla battaglia du 13 prairial an II, dove seguì la nave ammiraglia Montagne, e non riuscì a impedire alla Queen Charlotte di rompere la linea francese.[2]

Nel dicembre successivo fu ribattezzato Neuf Thermidor, e il vascello prese parte alla campagna del Grande Inverno.[6] Dopo alcuni giorni di navigazione, la Neuf Thermidor aveva perso lo strallo, costringendo il capitano Dorré a tagliare il bompresso e l'albero di trinchetto superiore e a gettare in mare le ancore e la batteria superiore.[7] Il 29 gennaio, le pompe non potevano più compensare l'entrata d'acqua a bordo.[7] Nella notte si alzò un vento da sud-ovest, mentre il capitano Dorré governò la nave con rotta a sud-est. In quella notte Neuf Thermidor rollò parecchio al punto che l'albero maestro crollò distruggendo tre pompe; la nave iniziò quindi ad abbassarsi progressivamente nell'acqua, ma fu solo quando ormai il ponte giunse all'altezza delle onde che il Majestueux e il Marat inviarono delle barche per consentire agli uomini di abbandonare la nave in sicurezza.[7][8] La Neuf Thermidor era ormai vuoto alle 4:00 del 31 gennaio, e il vascello affondò completamente alle 7:00.[8]

Note

Annotazioni


Fonti

  1. ^ a b c d e Dumarcet 1997, p. 30-33.
  2. ^ a b c d e f g h i Three Decks.
  3. ^ a b c d Roche 2005, p. 57.
  4. ^ Lacour-Gayet 1910, p. 648.
  5. ^ Troude 1867, p. 140.
  6. ^ Troude 1867, p. 404.
  7. ^ a b c Troude 1867, p. 406.
  8. ^ a b Troude 1867, p. 407.

Bibliografia

  • (FR) Alain Demerliac, La Marine de Louis XVI: Nomenclature des Navires Français de 1774 à 1792, Éditions Ancre, 2004, ISBN 2-906381-23-3.
  • (FR) Lionel Dumarcet, François Athanase Charette de La Contrie : Une histoire véritable, Les 3 Orangers, 1997.
  • (EN) Andrew Lambert, War at Sea in the Age of Sail 1650-1850, London, Cassell & Co., 2000, ISBN 0-85177-138-6.
  • (EN) Georges Lacour-Gayet, La marine militaire de la France sous le règne de Louis XVI, Paris, Honoré Champion, 1910.
  • (FR) Jean-Michel Roche, Dictionnaire des bâtiments de la flotte de guerre française de Colbert à nos jours 1671-1870. Volume 1, éditions LTP, 2005, ISBN 978-2-9525917-0-6.
  • (EN) Onésime Joachim Troude, Batailles navales de la France, Paris, Challamel Ainé Éditeur, 1867.
  • (EN) Rif Winfield e Stephen S. Roberts, French warships in the age of sail, 1626-1786: design, construction, careers and fates, Barnsley, Seaforth, 2017.

Voci correlate

Collegamenti esterni