Nel corso della carriera gli sono stati affibbiati vari soprannomi: dapprima Bombetta agli esordi nella Cremonese,[3] quindi Popeye negli anni alla Sampdoria[4] – quello a cui è rimasto più legato[3] – e infine Bald Eagle ("Aquila Calva"), in virtù della sua precoce calvizie, durante la militanza nel Crystal Palace.[3]
Anche suo figlio Mattia, nato nel 1995, è diventato un calciatore.[5]
Caratteristiche tecniche
Giocatore
Ala destra dotata di propensione al sacrificio e facilità di corsa,[6][7] Lombardo spiccava per la notevole vitalità atletica e resistenza fisica, qualità che gli consentì di scendere in campo per 144 incontri consecutivi in Serie A.[8]
In carriera ha giocato 613 partite, per un totale di 46 415 minuti, segnando in totale 86 gol e fornendo 9 assist.
Nel 1985 passò alla Cremonese, in Serie B. A Cremona disputò quattro campionati cadetti, tra cui quelli sotto la guida di Tarcisio Burgnich, mettendosi in luce come ala destra capace di incunearsi nelle difese avversarie e di mettere a referto un buon bottino di gol. Con i grigiorossi ottenne nella stagione 1988-1989 la promozione in Serie A, arrivata al termine dello spareggio contro la Reggina: il 25 giugno 1989, sul neutro di Pescara, nell'epilogo ai tiri di rigore fu proprio Lombardo a mettere a segno il penalty decisivo.[10]
Nel 1997 si trasferì in Inghilterra, giocando una stagione e mezza al Crystal Palace che lo acquistò per 5,9 miliardi di lire.[16] Il 13 marzo 1998 assunse anche il ruolo di player manager della squadra londinese, carica retta ad interim fino al 29 aprile seguente.
Tornò in Italia nel gennaio del 1999 per accasarsi alla Lazio di Eriksson. Rimase a Roma per i successivi dodici mesi, contribuendo alla conquista dell'ultima edizione della Coppa delle Coppe, della Supercoppa UEFA 1999, del campionato 1999-2000 – quest'ultimo il terzo della carriera per Lombardo, con altrettanti club diversi – oltreché della Coppa Italia e della Supercoppa italiana nel 2000. Nel gennaio del 2001 tornò quindi alla Sampdoria allenata da Gigi Cagni, in Serie B, dove chiuse la carriera agonistica nel 2002.
Dopo la parentesi sulla panchina del Crystal Palace, dal 13 marzo al 29 aprile 1998, al ritiro dal calcio giocato inizia ad allenare le giovanili della Sampdoria: per tre stagioni gli Allievi Nazionali, e nella stagione 2005-2006 la formazione Primavera. Lascia il ruolo il 18 luglio 2006.[17]
Dal 21 luglio 2006 si siede sulla panchina della squadra svizzera del Chiasso, ma la sua esperienza oltre il Ticino termina il 27 maggio 2007 quando rassegna le dimissioni, ufficialmente per mancanza di stimoli.[18]
Nella stagione 2007-2008 torna alla Sampdoria in veste di osservatore, ma il 24 aprile 2008 lascia l'incarico per subentrare sulla panchina del Castelnuovo, in Serie C2, in sostituzione del dimissionario Massimo Barbuti, guidando la squadra nelle ultime due gare di campionato e nei successivi, vittoriosi play-out. Si dimette dall'incarico il successivo 27 maggio, firmando il giorno successivo per il Legnano che allena nel campionato di Lega Pro Prima Divisione 2008-2009.
Lascia la squadra lilla il 19 giugno 2009, e il 4 luglio seguente si accorda con lo Spezia, in Lega Pro Seconda Divisione.[19] Si dimette dall'incarico il successivo 12 ottobre, a seguito del pari con l'Olbia, lasciando comunque la squadra ligure al terzo posto in classifica.[20]
Il sodalizio con Mancini
Il 17 luglio 2010 segue l'ex compagno di squadra Roberto Mancini al Manchester City, ricoprendo il ruolo di osservatore degli avversari.[21][22] In questa veste, il 13 maggio 2012, festeggia la vittoria del campionato inglese, attesa dai Citizens da ben 44 anni. Il successivo 11 luglio viene nominato allenatore della squadra riserve mancuniana, in sostituzione dell'esonerato Andy Welsh.[23] Conclude il campionato Under-23 al diciannovesimo posto, mentre con l'Under-21 arriva sesto nel proprio girone, non riuscendo ad accedere alla fase successiva. Il 15 maggio 2013 lascia il ruolo dopo l'esonero di Mancini dalla prima squadra, avvenuto due giorni prima.
Nella stagione 2013-2014, ancora al seguito di Mancini, è al Galatasaray come collaboratore tecnico,[24] mentre nella successiva è ingaggiato come vice di Roberto Di Matteo allo Schalke 04;[25][26] lascia l'incarico il 26 maggio 2015, dopo le dimissioni di Di Matteo.[27] Il 21 maggio 2016, con l'arrivo al Torino di Siniša Mihajlović quale allenatore, ne diventa il vice,[28] venendo esonerato il 4 gennaio 2018 insieme al resto dello staff.[29]
Il 13 marzo 2019 entra nello staff della nazionale italiana come uno degli assistenti del commissario tecnico Mancini.[30] Con questo ruolo, nell'estate 2021 (dopo il rinvio per la pandemia di COVID-19) prende parte alla vittoriosa spedizione azzurra al campionato d'Europa 2020.[31]
Il 4 agosto 2023 viene inizialmente nominato alla guida dell'Italia under 20, al posto di Carmine Nunziata, e sotto il coordinamento tecnico di Mancini;[32] tuttavia non assumerà mai il ruolo poiché dopo poche settimane, stante le dimissioni di Mancini dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio, anche Lombardo lascia i quadri tecnici federali, con la panchina dell'Under-20 che passa definitivamente ad Alberto Bollini.[33]
Il 1º settembre 2023 raggiunge Mancini nell staff della Arabia Saudita, in qualità di vice. Il 25 ottobre 2024, con l'addio del tencico, lascia a sua volta la nazionale saudita.[34]
^L'inarrestabile "guerriero"...Lombardo, su pianeta-calcio.it, 12 giugno 2011. URL consultato il 23 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2012).