Asta Regia (o Hasta Regia) è stata un'antica città fondata, con molta probabilità, nell'Età del bronzo atlantico (1250 a.C. - 850 a.C.) che sarebbe esistita fino al X secolo. I suoi resti archeologici si trovano oggi sotterrati nel quartiere di Mesas de Asta a Jerez de la Frontera (Andalusia, Spagna), in un vasto terreno di 60 ettari. L'urbe che sarebbe stata occupata da tartessi, fenici, turdetani, romani e islamici, avrebbe raggiunto un'estensione di 25 ettari, nel suo massimo periodo di splendore, che si stanno scandagliando, dal 2017, tramite georadar.[1]
Le ricerche realizzate da Manuel Esteve, fanno supporre che sia stata fondata dai tartessi e poi divenuta una città romana di grande importanza nella Betica. Esistono studi che contemplano la possibilità che potrebbe essere stata Atlantide, trovandosi in una zona tra le foci dei fiumi Guadalquivir e Guadalete.[2] È stata dichiarata Bene di Interesse Culturale (BIC), sotto la categoria di Zona archeologica, nell'anno 2000.[3]
Ubicazione
Si rova sulla strada A-2000, che unisce Jerez de la Frontera e Trebujena. Il sito archeologico si trova a 11 km del centro urbano di Jerez.
Resti archeologici
Esistono indizi di presenza umana dal Neolitico fino l'epoca Islamica del X secolo. Secondo studiosi di storia, in epoca romana la città ebbe maggiore importanza di Baelo Claudia o Italica, da cui l'appellativo di Regia.[4][5] Recentemente si è scoperto che vi era una moschea fino al X secolo. Nella zona sono state trovate diverse targhe con iscrizioni.[6][7] Sembra anche dimostrata l'esistenza di sobborgi e di una necropoli.[8]
Il sito è attualmente proprietà privata, e sembra che esista scarso interesse ad acquistarlo da parte delle amministrazioni pubbliche per portare alla luce nuovi resti.[9][10][11] Dagli scavi realizzati da Esteve nel XX secolo, è emerso che la maggior parte dei pezzi ritrovati (dei periodi tartesico e turdetano) e si trova nel Museo Archeologico di Jerez.[12]
Ritrovamenti recenti
Attualmente viene utilizzata attrezzatura di ultima generazione per realizzare archeologia non invasiva, scandendo in 3D il contenuto a vari metri di profondità sotto il suolo.[13] La ricerca è realizzata con l'appoggio di aziende di Jerez, dell'Università di Cadice, del Consiglio dell'Andalusia e del Comune di Jerez de la Frontera. I risultati mostrano varie città sovrapposte, dalla romana (di grandi dimensioni), all'islamica e alla medioevale.[14]
Continuano ad apparire nuovi reperti nella zona.[15]
A livello sociale è stata creata una Piattaforma cittadina per il sito, alla quale nel 2019 si unirono tutti i gruppi politici locali.[16][17]
Nel 2020 è stato creato il "Piano generale" del sito.[18]
Esteve Guerriero, M. Excavaciones de Asta Regia (Mesas de Asta, Jerez). Campaña 1942-43. Acta Arqueológica Hispánica III. Madrid. 1945
Esteve Guerriero, M. Excavaciones de Asta Regia (Mesas de Asta, Jerez). Campaña 1945-46. Informes y Memorias de la Comisaría General de Excavaciones Arqueológicas, nº 22. Madrid. 1950.
Esteve Guerriero, M. Excavaciones de Asta Regia (Mesas de Asta, Jerez). Campañas 1949-50 y 1955-56. Centro de Estudios Históricos Jerezanos, nº 19. Jerez. 1962
Helal Ouriachen, L'Housin, 2009, La ciudad bética durante la Antigüedad Tardía. Persistencias y mutaciones locales en relación con la realidad urbana del Mediterráneo y del Atlántico, Tesis doctoral, Universidad de Granada, Granada.