La sua personalità introversa restò particolarmente scossa da un arresto per sospetto di antifascismo, con Gallo, Tintori e Dino Fiorelli. Il 26 febbraio del 1932, in circostanze mai chiarite, fu trovato morto nella sua abitazione, impiccato con le mani legate, a soli 24 anni.
La sua arte, che ritrasse molti conoscenti ed esplorò vari angoli di Prato, è spesso feconda di creatività, ironia e malinconia, e, sebbene presentasse ancora acerbità, ne fa sicuramente una delle promesse mancate del primo Novecento toscano. Dopo la sua morte il padre donò tutte le sue opere al Comune di Prato, che oggi sono custodite al Museo civico di palazzo Pretorio. Nel 2017 gli è stata dedicata un'ampia retrospettiva[1].
Aa.Vv., Arrigo Del Rigo e gli artisti fra le due guerre. Prato, Palazzo Pretorio e Palazzo Benini, 29 giugno-30 settembre 1997, [Firenze], Maschietto & Musolino, 1997.
Antonello Nave, Tra fronda e antifascismo. Artisti e vicende artistiche a Prato negli anni del regime, in M. Palla (a cura di), Storia dell’antifascismo pratese 1921-1953, A.N.P.I. Prato, Pisa, Pacini Editore, 2012, pp. 133-152.