Il paese è situato tra i monti Tairano e Paraturo ed è attraversato dalla Via Appia.
Il suo territorio comunale è compreso fra 202 ed 897 m s.l.m., pari ad un'escursione altimetrica di 695 m s.l.m. Confina per un brevissimo tratto, con l'area nolana.
La prima volta che la si trova menzionata, è con il nome di Appadium (XII secolo), e ciò fece pensare ad una derivazione della via Appia su cui realmente veniva a trovarsi (Meomartini, 10).
Il fatto sta che Arpaia, avendo comune la radice con Arpaise, Arpino, Arpe ecc. potrebbe essere anch'esso derivato dall'etrusco Arpen "luogo montuoso" (Mazzocchi).
Il paese fu, erroneamente, creduto il luogo dell'antica Caudium; mentre la sua gola è, secondo la tradizione il luogo delle famose Forche Caudine, in parte a causa di alcuni toponimi locali quali Costa Cauda, S.M. del Giogo e Forchia. Ma la discussione in proposito non è ancora chiusa.
Arpaia è ricca di antichi reperti romani.
Fu luogo di frequente battaglie fra Aragonesi ed Angioini, onde più volte fu messo a sacco e fuoco.
Da un Roberto di Molino passò successivamente ai Ribursa agli Stendardo, ai Bagot ai Boffa ai Leonessa ai Carafa, ai Caracciolo, ai Guevara con il titolo marchesale.
Simboli
Lo stemma civico, utilizzato dal comune anche se privo di formale decreto di concessione, è costituito da due torri ed un emblema sormontato da una corona e accompagnato in punta dall'iscrizione CAUDIUM.[5]
Situata sulle propaggini del monte Castello, la chiesa conserva un interessante ciclo di affreschi frammentario, datato fra il XIV e il XVI secolo. Attualmente è in stato di abbandono.
Chiesetta del Purgatorio
Chiesa di Sant'Antonio Abate (semidistrutta ed interrata)
Convento e chiesa di Sant'Agostino (di cui rimane soltanto una parete)
Architetture militari
Rovine del castello, sorto a guardia della via Appia
Alcuni porzioni delle mura cittadine
Architetture civili
Parte del palazzotto dei feudatari
Altro
Pietre miliari romane della via Appia, con i numeri XIV e XVI