Sede arcivescovile è la città di Salvador, dove si trova la cattedrale della Trasfigurazione del Signore. Appartengono all'arcidiocesi tre basiliche minori a Salvador: São Sebastião, Nosso Senhor do Bonfim e Nossa Senhora da Conceição da Praia.
Il territorio si estende su 1.320 km² ed è suddiviso in 101 parrocchie, raggruppate in 10 foranie.
La diocesi di San Salvador di Bahia fu eretta il 25 febbraio 1551 con la bollaSuper specula di papa Giulio III, ricavandone il territorio dall'arcidiocesi di Funchal (oggi diocesi). Fu la prima diocesi brasiliana. Originariamente era suffraganea della stessa arcidiocesi, ma per pochi mesi, perché il 3 luglio dello stesso anno entrò a far parte della provincia ecclesiastica di Lisbona[4].
Il 16 novembre 1676 la diocesi ha ceduto un'altra porzione di territorio a vantaggio dell'erezione della diocesi di Olinda[5] (oggi arcidiocesi di Olinda e Recife) e nel contempo è stata elevata ad arcidiocesimetropolitana con la bolla Inter pastoralis di papa Innocenzo XI. Con la stessa bolla agli arcivescovi di San Salvador di Bahia è stato concesso il titolo di primate del Brasile. Da questa data fino al 13 gennaio 1844 gli arcivescovi di San Salvador di Bahia esercitarono la loro giurisdizione metropolitica sulle diocesi africane di São Tomé e Príncipe e di Congo in Angola (oggi arcidiocesi di Luanda).
Nel 1707 l'arcivescovo Sebastião Monteiro da Vida convocò il primo sinodo della chiesa di Bahia, le cui Constituições Primeiras do Arcebispado da Bahia rappresentano uno dei più importanti documenti religiosi del periodo coloniale brasiliano. Lo stesso arcivescovo dette avvio alla costruzione del palazzo arcivescovile.
L'arcidiocesi, la prima e la più grande del Brasile, ha ceduto a più riprese porzioni di territorio a vantaggio dell'erezione di nuove diocesi e precisamente:
la diocesi di Diamantina (oggi arcidiocesi) il 6 giugno 1854;
la diocesi di Aracajú (oggi arcidiocesi) il 3 gennaio 1910;
^Dal 1611 al 1624 la diocesi aveva già subito delle temporanee cessioni territoriali: infatti il 12 agosto 1611papa Paolo V con il breveIn supereminenti militantis aveva eretto il vicariato ossia amministrazione spirituale del Pernambuco e aveva concesso a Filippo II di Portogallo e ai suoi successori sul trono portoghese di nominare, senza necessità di assenso della Santa Sede, un presbitero, purché laureato in teologia o in diritto canonico, alla carica di vicario o amministratore spirituale con giurisdizione quasi vescovile, sottraendo la capitania del Pernambuco alla giurisdizione ordinaria del vescovo di San Salvador di Bahia. Il 5 luglio 1614 con il breve In supereminenti militantis dello stesso papa Paolo V allo stesso vicario aveva concesso giurisdizione sulle capitanie di Paraiba, Itamaracá, Rio Grande e Maranhão, parimenti sottratte alla giurisdizione del vescovo di San Salvador di Bahia.
Il 6 luglio 1624papa Urbano VIII con il breve Romanus Pontifex aveva però revocato i brevi di Paolo V e aveva ristabilito la giurisdizione del vescovo di San Salvador di Bahia sulle quattro province che erano state erette in vicariato.