Arcidiocesi di Rabaul

Arcidiocesi di Rabaul
Archidioecesis Rabaulensis
Chiesa latina
Stemma della diocesi
Collocazione geografica
Collocazione geografica della diocesi
Diocesi suffraganee
Bougainville, Kavieng, Kimbe
 
Arcivescovo metropolitaRochus Josef Tatamai, M.S.C.
Arcivescovi emeritiFrancesco Panfilo, S.D.B.
Presbiteri71, di cui 57 secolari e 14 regolari
2.640 battezzati per presbitero
Religiosi26 uomini, 121 donne
 
Abitanti405.000
Battezzati187.500 (46,3% del totale)
StatoPapua Nuova Guinea
Superficie19.320 km²
Parrocchie41
 
Erezione10 maggio 1889
Ritoromano
IndirizzoP.O. Box 357, Kokopo 613, East New Britain Province, Papua New Guinea
Sito webwww.archdioceseofrabaul.com
Dati dall'Annuario pontificio 2023 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Papua Nuova Guinea

L'arcidiocesi di Rabaul (in latino: Archidioecesis Rabaulensis) è una sede metropolitana della Chiesa cattolica in Papua Nuova Guinea. Nel 2022 contava 187.500 battezzati su 405.000 abitanti. È retta dall'arcivescovo Rochus Josef Tatamai, M.S.C.

Territorio

L'arcidiocesi comprende la provincia della Nuova Britannia Est in Papua Nuova Guinea.

Sede arcivescovile è la città di Kokopo, dove si trova la cattedrale del Sacro Cuore di Gesù. A Rabaul si trova la concattedrale di San Francesco Saverio.

Il territorio è suddiviso in 41 parrocchie, raggruppate in tre vicariati: Rabaul, Kokopo e Pomio. In quest'ultimo vicariato le parrocchie delle vallate e sulle montagne sono raggiungibili soltanto a piedi, dopo una navigazione in barca.[1]

Storia

Il vicariato apostolico della Nuova Britannia fu eretto il 10 maggio 1889 con il breve Ut catholica fides di papa Leone XIII, ricavandone il territorio dal vicariato apostolico di Melanesia e affidato ai Missionari del Sacro Cuore di Gesù.[2] Al vicariato apostolico della Nuova Britannia fu affidata la cura pastorale del vicariato apostolico di Micronesia.

Il vescovo Louis Couppé (M.S.C.), vicario apostolico della Nuova Bretagna, inviò il 24 novembre 1890 sei suppliche al cardinale Giovanni Simeoni della Congregazione di Propaganda Fide:

  • il progetto di riunire la parte tedesca della Nuova Guinea al vicariato apostolico della Nuova Bretagna;
  • la domanda di modificare il nome ufficiale del vicariato in Nuova Pomerania al posto di Nuova Bretagna, poiché il governo tedesco insiste sul nuovo nome dell'isola;
  • la domanda di creazione di una prefettura apostolica della Micronesia;
  • tre altre suppliche per ricevere più libri e personale ecclesiastico.[3]

L'8 dicembre 1890 assunse il nome di vicariato apostolico della Nuova Pomerania. Pur essendo un protettorato tedesco con il nome di Nuova Pomerania fin dal 1884, gli Annuari pontifici continuarono a riportare il nome di vicariato apostolico della Nuova Britannia fino all'edizione del 1894, dove appare il nome corretto di vicariato apostolico della Nuova Pomerania.[4]

Il 24 febbraio 1896 cedette una porzione del suo territorio a vantaggio dell'erezione della prefettura apostolica delle Terre dell'Imperatore Guglielmo (oggi arcidiocesi di Madang).

Il 14 novembre 1922 assunse il nome di vicariato apostolico di Rabaul per effetto del decreto Post exstinctum della Congregazione di Propaganda Fide.

Il 7 luglio 1945 a Vunaiara fu martirizzato Peter To Rot, catechista che difese il matrimonio e la famiglia cristiana. Il 17 gennaio 1995 divenne il primo beato papuano. La cerimonia di beatificazione presieduta da Giovanni Paolo II si sarebbe dovuta svolgere a Rabaul, ma la distruzione della città pochi mesi prima determinò lo spostamento a Port Moresby.[1]

Il 5 luglio 1957 cedette un'altra porzione di territorio a vantaggio dell'erezione del vicariato apostolico di Kavieng (oggi diocesi).

Il 15 novembre 1966 il vicariato apostolico è stato elevato al rango di arcidiocesi metropolitana con la bolla Laeta incrementa di papa Paolo VI.

Il 19 settembre 1994 Rabaul fu distrutta dall'eruzione di due vulcani, pertanto la sede vescovile nel 1997 è stata traslata a Vunapope.[1]

Il 4 luglio 2003 ha ceduto un'ulteriore porzione di territorio a vantaggio dell'erezione della diocesi di Kimbe.

Cronotassi dei vescovi

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Statistiche

L'arcidiocesi nel 2022 su una popolazione di 405.000 persone contava 187.500 battezzati, corrispondenti al 46,3% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1970 100.638 150.000 67,1 61 3 58 1.649 111 227 45
1980 140.300 205.000 68,4 52 4 48 2.698 92 226 46
1990 164.000 269.000 61,0 64 14 50 2.562 78 216 75
1999 221.300 404.300 54,7 67 25 42 3.302 69 142 44
2000 224.840 411.790 54,6 69 31 38 3.258 89 131 44
2001 227.250 418.500 54,3 66 29 37 3.443 88 122 44
2002 233.450 419.450 55,7 66 30 36 3.537 82 141 44
2003 110.000 180.000 61,1 27 18 9 4.074 38 19 18
2004 131.500 235.600 55,8 49 22 27 2.683 95 135 29
2010 149.870 285.540 52,5 60 36 24 2.497 51 135 33
2014 159.480 308.600 51,7 66 47 19 2.416 48 117 35
2017 155.407 354.004 43,9 67 47 20 2.319 38 128 38
2020 178.652 384.952 46,4 68 54 14 2.627 26 121 41
2022 187.500 405.000 46,3 71 57 14 2.640 26 121 41

Note

  1. ^ a b c Da Vilminore di Scalve alla Papua Nuova Guinea: un arcivescovo alla fine del mondo Archiviato il 27 giugno 2018 in Internet Archive., Sant'Alessandro, settimanale on line della diocesi di Bergamo, 24 dicembre 2014.
  2. ^ Bibliotheca missionum: Missionsliteratur von Australien und Ozeanien, 1525-1950, Aachen, 1955, n. 894, p. 313.
  3. ^ Jean Bertolini, « L’Océanie dans les Archives générales des Missionnaires du Sacré-Cœur », Journal de la Société des Océanistes, Anno 1969, Volume 25, Numéro 25, pp. 359–382.
  4. ^ Annuario pontificio 1894, p. 381.

Bibliografia

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