Il Martirologio romano, alla data del 4 maggio, ricorda il martiresan Floriano che, «sub Diocletiano Imperatore, Aquilini Praesidis jussu, in flumen Anisum, ligato ad collum saxo, praecipitatus est.» Secondo la passio, assieme al santo furono martirizzati altri 40 sacerdoti, segno che, all'inizio del IV secolo, la comunità cristiana di Lauriaco era numerosa ed organizzata.
Lo stesso martirologio ricorda, alla data del 12 ottobre, il vescovo san Massimiliano, che avrebbe subito il martirio a Celeia, l'odierna Celje. La tradizione riconosce questo santo come il protovescovo di Lauriaco.
Storicamente la sede è menzionata per la prima volta, per la presenza del suo titolare, il cui nome è però ignoto, al concilio di Sardica, celebratosi fra il 343 e il 344. Nella vita di san Severino, scritta dal discepolo Eugippio, si fa menzione dei vescovi Costanzo e Mamertino, vissuti nella seconda metà del V secolo; l'attribuzione di Mamertino alla sede di Lauriaco è tuttavia incerta. Lo stesso santo era stato proposto per la cattedra episcopale di Lauriaco, ma rifiutò l'offerta.