Secondo Plinio il Vecchio fiorì nella 93ª Olimpiade, ossia nel 408-405 a.C.: la sua attività poté quindi svolgersi nell'ultimo trentennio del V secolo a.C. Tra le opere ricordate dalle fonti: un sacerdote orante, un Aiace fulminato e un Ulisse.
Schiagrafo significa 'pittore di ombre'; questo attributo fu assegnato ad Apollodoro da tardi commentatori che intendevano con esso sottolineare la particolarità della sua arte: l'articolazione del chiaroscuro in funzione di una maggiore resa volumetrica (Plutarco, Moralia 346), estesa ormai anche al corpo umano, e non solo alle architetture sceniche, come sembra avesse fatto Agatarco. La pittura di Apollodoro sembra quindi essere stata percepita come la via alternativa a quella condotta da Parrasio, per l'alternarsi della luce e dell'ombra attorno ai corpi i quali in questo modo risaltavano dal fondo, piuttosto che attraverso la modulazione sapiente della linea di contorno.
Al termine schiagrafia sono stati attribuiti nel tempo e si sono sovrapposti diversi significati, da ultimo quello di una tecnica simile alla moderna tecnica impressionista, alla quale sembra far cenno Platone nei Dialoghi e che sarebbe stata introdotta appunto nel periodo di attività di Apollodoro. Il carattere illusorio del nuovo modo di dipingere (Plinio, Nat. hist., XXXV, 60) e di intendere l'attività dell'artefice assumerà già al tempo di Apollodoro connotazioni negative e il termine schiagrafo diverrà sinonimo di pittore in quanto artefice padrone della rappresentazione attraverso l'articolazione dello spazio e la modulazione della luce e del colore.[1]
F. Magi, Apollodoros, in Enciclopedia dell'arte antica classica e orientale, vol. 1, Roma, Istituto della enciclopedia italiana, 1953.
Antonio Giuliano, Arte greca : Dall'età classica all'età ellenistica, Milano, Il saggiatore, 1987, pp. 795-796.
Filippo Magi, Apollodoros 2, in Enciclopedia dell'Arte Antica classica e orientale, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 1958.
Paolo Moreno, Skiagraphia, in Enciclopedia dell'arte antica classica e orientale : Secondo supplemento, Roma, Istituto della enciclopedia italiana, 1997.