La prima versione da ricognizione aerea dell'Antonov An-24 è stata progettata dall'OKB Beriev e designata An-24FK. L'FK stava per fotokartograficheskiy (mappatura aerea).[5] L'An-24FK ha fatto il suo primo volo il 21 agosto 1967, con le prove di omologazione completate nel 1970 e la certificazione civile completata nel 1974.
L'An-24FK venne poi ridesignato An-30, e la sua produzione iniziò nel 1971 presso l'impianto di macchinari di Kiev dove, tra il 1971 e il 1980, furono prodotti 123 velivoli in due versioni principali.[6]
Tecnica
L'Antonov An-30 è un velivolo derivato dall'An-24, dotato di una fusoliera completamente nuova. Nel "naso" sporgente vetrato era alloggiato il sistema di navigazione e le fotocamere per la mappatura del terreno. Per assicurare un'accurata e ripetibile capacità di sorveglianza, il classico radar era stato rimpiazzato da un sistema computerizzato di controllo della rotta,[7] e questo richiese un innalzamento di 41 cm della cabina di pilotaggio, rispetto all'An-24. Questa modifica diede luogo alla caratteristica cabina sporgente che caratterizzava l'aereo, simile a quella del Boeing 747.
Sul pavimento della fusoliera erano ricavate cinque finestre per alloggiare le fotocamere. Ciascuna apertura era dotata di una schermatura mobile, che poteva essere richiusa per proteggere i pannelli di vetro. Tre fotocamere erano montate verticalmente e destinate alla mappatura; le altre due erano disposte ai due lati dell'aereo e montate con un angolo di 28° per la fotografia obliqua.[8]
Le fotocamere di cui era stato dotato l'An-30 potevano essere utilizzate tra i 2.000 e i 7.000 m e le corrispondenti scale di mappatura risultavano comprese tra 1:200.000 e 1:15.000.000.[2]
L'An-30 era dotato di due turboelica Ivchenko AI-24VT con una spinta al decollo di 2.820 ehp.[2]
Impiego operativo
L'An-30 è stato utilizzato anche come aereo per il controllo meteorologico nella versione An-30M. Tra il 1971 e il 1980 sono stati costruiti complessivamente 115 velivoli e 23 sono stati venduti all'estero in Afghanistan, Bulgaria, Cina, Cuba, Cecoslovacchia, Mongolia e Vietnam.
alla dissoluzione dell'Unione Sovietica i velivoli ancora operativo vennero suddivisi nelle nuove aeronautiche militari delle rifondate entità nazionali.