Sviluppato dal precedente An-24 fu progettato per un uso principalmente militare dotandolo di un ampio portellone di carico posteriore che funge anche da rampa. Fu impiegato negli anni successivi dalla Sovetskie Voenno-vozdušnye sily (VVS), l'Aeronautica militare sovietica, e da numerose forze aeree del Patto di Varsavia che ancora oggi hanno esemplari in servizio. Ne fu ricavata anche una versione civile, tuttora operativa con diverse compagnie aeree cargo.
Dall'An-24 fu ricavata una versione da aerofotogrammetria, denominata An-30 (nome in codice NATO Clank),[2] dotata di vari strumenti fotografici applicati nel muso e un laboratorio interno per lo sviluppo delle fotografie. Un successivo sviluppo diede origine al successore, l'An-32.
L'An-26 ha anche una versione prodotta senza licenza dall'azienda cineseXian Aircraft Factory denominata inizialmente Y-14 e successivamente ridenominata Y-7 che diede origine ad una serie di varianti multiuso.
Storia
Sviluppo
L'An-26 fu progettato come velivolo da trasporto tattico a corto raggio, della stessa classe del G.222, basandosi sulle precedenti esperienze acquisite sull'Antonov An-24, velivolo da trasporto passeggeri e merci, usato per lo più per esigenze civili. Dell'An-24 fu progettata una versione con portellone di carico per materiali, l'An-24T; in seguito gli osservatori occidentali si resero conto che questa versione era un progetto nuovo, che entrò in servizio negli anni settanta come complemento di aerei più grandi e dalle maggiori capacità di carico già in linea e come sostituto degli Il-14.
Impiego operativo
Il primo volo dell'An-26 avvenne nel 1960, mentre nel 1963 iniziarono le consegne alla compagnia aerea da trasporto civile Aeroflot.[3]
A partire dal 1969 fu sviluppata una nuova versione militare da trasporto tattico a corto raggio denominata Curl-A.Tale versione, che venne prodotta fino al 1985 in 1410 esemplari per varie forze armate, fu il primo velivolo sovietico da trasporto ad avere la stiva completamente pressurizzata.
Nel corso degli anni alcuni Curl-A furono modificati per la guerra elettronica, denominati An-26RTR Curl-B. Successivamente furono costruite versioni speciali per il controllo degli incendi (An-26P), per il monitoraggio della banchisa polare (AN-16 BRL) e per le calibrazioni aeronautiche (AN-26L). Di particolare rilievo sono le versioni S utilizzate dalle aeronautiche della Angola e del Mozambico con il ruolo di contro-guerriglia, essendo stati dotati di piloni per bombe. Altri velivoli della versione S furono adattati dall'aeronautica dell'Afghanistan per lanciare cariche chaff.[4]
Il 28 settembre 2009 gli aerei Antonov An-26 e Antonov An-26B sono stati certificati dall'ЕАSА (Еuropean Aviation Safety Agency) secondo FAR-25, FAR-33, FAR-35 del capitolo IV della ICAO e ТSO-с77. Attualmente nel mercato dell'Unione europea sono presenti 17 Antonov An-26, nelle compagnie aeree ungheresi, lettone e lituane e della tedesca DHL. La certificazione degli aerei è stata effettuata su richiesta della Antonov ASTC del 18 dicembre 2006.[5]
Tra il 1982 e il 2007 l'AN-26 ha subito 19 incidenti in varie zone del mondo.[6]
Descrizione tecnica
Bimotore da trasporto tattico a corto raggio, con due motori sulle ali, in posizione alta rispetto alla fusoliera. I piani di coda sono relativamente convenzionali ma, rialzati, consentono lo spazio per una rampa di carico più grande ed efficiente di quella dell'An-24T, per caricare dai pianali dei camion, ed un uso efficiente per lanciare paracadutisti.
Il vano di carico ha rotaie per movimentare colli da due tonnellate ed un paranco elettrico di sollevamento. Un convogliatore meccanico è sistemato sul pavimento della cabina, mentre a lato vi sono sedili per 38-40 paracadutisti o truppe. Un altro tipo di trasformazione consente di usarlo come aeroambulanza per 24 barelle. Il vano di trasporto è pressurizzato, caratteristica rara in un trasporto tattico militare.
Il posto di pilotaggio è incassato nella parte anteriore della fusoliera, tra le ali alte e il vano del muso, dove vi è il radar meteorologico, con oblò rotondo su ciascun lato.
Il carrello d'atterraggio è basso, dotato di una larga carreggiata, e rientra nel muso e nelle gondole motori.
Quella a destra ospita, oltre a una delle due turboeliche AI-24 da 2800 CV, anche una piccola turbina ausiliaria Tumnansky R-19 da 900 kg di spinta, impiegata per fornire potenza elettrica, ma anche per aumentare la potenza disponibile ed incrementare le prestazioni ad alta quota o durante il decollo.
Anche il precedente An-24 aveva quest'asimmetrica configurazione, per cui gli Antonov sono in realtà trimotori. Per superare questo curioso compromesso tecnico sarebbero poi arrivati, con l'An-32, motori da 5500 cv.
Versioni
Dal 1981 entrò in servizio la versione An-26B, dotata di un sistema di movimentazione rapida per carichi di 5500 kg in tre colli, controllabile da due uomini a bordo.
Un'altra variante derivata (secondo alcune fonti, però, dall'An-24) è l'Antonov An-30 Cline, uno dei pochi velivoli progettato esclusivamente per i rilievi aerofotogrammetrici e caratterizzato da una struttura ridisegnata, dotata di un abitacolo rialzato ed un muso vetrato, con una struttura per un navigatore, un laboratorio di sviluppo per le pellicole e cinque camere fotografiche. Fu prodotto dal 1974 in pochi esemplari per l'Aeroflot e la Romania.
Dettaglio versioni e varianti
An-26 Curl-A
versione iniziale bimotore turboelica da trasporto tattico ad uso militare.
An-26B
nuova versione introdotta nel 1981, equipaggiata con un sistema di cinture avvolgibili per lo stivaggio del carico e che rientrano nella fusoliera se non utilizzate. Venne inoltre adottata una motorizzazione più potente basata su 2 turboelica ZMDB Progress (Ivchyenko) Al-24VT.
10 An-26 ricevuti a partire dal 1978, dei quali sei risultavano abbandonati ed immagazzinati all'aperto a Maputo nel 2013, mentre due erano a Beira e uno a Cuamba.[33][34] Un esemplare si è schiantato il 30 marzo 1986.[33] Un An-26B di seconda mano revisionato in Ucraina consegnato.[33]
3 An-26 in servizio nel 2018, più ulteriori 2 donati dalla Russia il 23 febbraio dello stesso anno.[37][38] In totale dovrebbero essere 7 gli esemplari consegnati.[38]
10 An-26 ricevuti, i primi sei dei quali a partire dal 1974, mentre ulteriori quattro aerei furono consegnati tra il 1975 e il 1976.[42] Di questi, uno fu perso in un incidente il 6 dicembre 1982, e cinque ritirati dal servizio nel 1997.[42] Un ulteriore An-26 acquistato dall'Ucraina nel 2004 per aumentare la capacità di trasporto aereo dell'aeronautica militare ungherese.[42] Gli ultimi due An-26 sono stati ritirati dal servizio l'11 giugno 2020.[42][43][44][45][46]
Secondo il sito della Rete di Sicurezza dell'Aviazione (dati aggiornati al maggio 2017).[48] sono stati 116 incidenti con 845 morti
Due Antonov An-26 sono stati dirottati. Inoltre sono stati 32 incidenti criminali con 509 morti in seguito.
L'ultimo incidente con vittime di un An-26 è accaduto a nei pressi di San Cristóbal, a Cuba con un aereo dell'Aerogaviota (compagnia aerea istituita dall'esercito cubano e di proprietà del governo di Cuba) l'29 aprile 2017, causando 8 morti.[49]
L'incidente più grave nel quale venne coinvolto un Antonov An-26 è accaduto in Etiopia, in Africa con un aereo che trasportava i soldati libici, cubani ed etiopi il 14 gennaio 1982. In seguito all'incidente morirono 73 persone.[50]