Antonio Pavoni (Savigliano, 1325 – Bricherasio, 9 aprile 1374) è stato un presbitero italiano.
Nel 1856 è stato beatificato da papa Pio IX.
Biografia
Nacque da una nobile famiglia. A 15 anni, invece di prepararsi per una professione redditizia, decise di farsi frate domenicano entrando nel convento di Savigliano, in Piemonte dove, terminati gli studi, dieci anni più tardi fu ordinato sacerdote.
A 39 anni divenne Inquisitore generale per la Lombardia, la Liguria e il Piemonte, succedendo a Pietro Cambiani. In un territorio come il Piemonte questa ufficio era molto importante: nelle valli alpine vivevano numerose comunità considerate eretiche e i loro rapporti con la Chiesa cattolica erano assai tesi. Pavoni s'illuse di poter risolvere questi dissidi con la persuasione e lo zelo apostolico: ottenne non pochi successi, ma si attirò l'ostilità di alcune comunità, che più volte lo minacciarono di morte[senza fonte].
Fu ucciso a Bricherasio, appena uscito dalla chiesa nella quale aveva celebrato la messa, da alcuni valdesi nella piazza del paese.
Culto
Fu inizialmente sepolto nel paese natale e tra i suoi devoti si sparse la voce che la sua tomba fosse stata fonte di diversi miracoli. Il suo corpo è conservato nella chiesa domenicana di Racconigi.
Nel 1856 fu beatificato da papa Pio IX. La memoria liturgica è collocata al 9 aprile.
Bibliografia
- Carlo Novellis, Beato Antonio Pavoni - Martire, in Biografia di illustri saviglianesi, Torino, Gianini e Fiore Editori, 1840, pp. 212 pp.. URL consultato il 16 marzo 2009.
- Aldo Ponso, Beato Antonio Pavoni da Savigliano, in Duemila anni di santità in Piemonte e Valle d'Aosta, Cantalupa, Effatà Editrice, 2001, pp. 494 pp., ISBN 88-86617-73-9. URL consultato il 16 marzo 2009.
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