Tra esse spiccano le orecchiabili e maliziose canzonette. Di queste, particolarmente celebre è La biondina in gondoleta[1] (1788), che fu musicata da Johann Simon Mayr; su di essa, nel 1859, Franz Liszt compose delle variazioni per pianoforte, intitolate Gondoliera[2].
Scrisse anche varie malinconiche composizioni di gusto arcadico, che si adattano bene al tramonto di Venezia. Fu anche un acuto osservatore di costume; alcuni suoi inediti sono stati pubblicati con il titolo di Ceti e classi sociali del '700 nel 1959.
^La biondina sarebbe da identificarsi nella nobildonna Marina Querini Benzon; v.: Marcello Brusegan, I personaggi che hanno fatto grande Venezia, Roma, Newton Compton, 2006, p. 342.
^Venezia e Napoli. Supplément aux Années de pèlerinage - 2d Volume - Italie (R10c) - 1. Gondoliera. Nella prima edizione (Mainz, Schott, 1860) la canzonetta è citata, testualmente, come: (la Riondina in Gondoletta ). CANZONE del Cavaliere PERUCHINI . Edd. moderne, p. es.: Franz Liszt, Années de Pèlerinage. Complete, New York, Dover, 1988, pp. 117-122; Franz Liszt, Venezia e Napoli, Budapest, Editio Musica Budapest, Z. 8184, s. d., pp. 2-8. V. pure: Dizionario Enciclopedico Universale della Musica e dei Musicisti. Le Biografie, vol. IV, Torino, UTET, 1986, p. 443.