Nel 1998 è stata fra le fondatrici in Italia dell'associazione Emily, che sostiene l'impegno in politica delle donne.[3]
Dopo aver fatto coming out, nel 2000,[1] ha iniziato ad impegnarsi per i diritti civili di lesbiche, gay, bisessuali e transgender. In seguito è diventata portavoce e componente del direttivo nazionale di Gayleft, la consulta LGBT dei DS.[4] Poi ha assunto il ruolo di portavoce del tavolo nazionale LGBT del PD.[2] È stata una dei primi deputati dichiaratamente omosessuale nella storia d'Italia.[5]
Alle elezioni politiche del 2008 è stata candidata in Puglia per il PD, suscitando alcune critiche[6][7]. Il 4 giugno 2008 ha presentato alla Camera dei deputati, insieme ai parlamentari del PDBarbara Pollastrini e Gianni Cuperlo, la proposta di legge Misure contro gli atti persecutori e contro la discriminazione e la violenza determinate dall'orientamento sessuale o dall'identità di genere. Ad agosto dello stesso anno si presentò tra i controfirmatari del progetto di legge n. 1606 denominato Disposizioni in materia di consenso informato e di dichiarazioni di volontà anticipate nei trattamenti sanitari al fine di evitare l'accanimento terapeutico, nonché in materia di cure palliative e di terapia del dolore.
Il 23 giugno 2009 è stata protagonista assieme al parlamentare PD Jean-Léonard Touadi di una campagna ARCI contro le discriminazioni e il razzismo.[8]
Il 30 settembre 2009 ha partecipato ad un tavolo di confronto sui diritti civili organizzato da CasaPound[9]: per tale decisione ha ricevuto molti attacchi politici da sinistra e nel giugno 2010 è stata contestata violentemente al Pride di Napoli da un gruppo di appartenenti ai centri sociali[10]. Sempre nel 2009, è stata nominata presidente del Forum Diritti del Partito Democratico dal 2009 dall'allora segretario nazionale Pier Luigi Bersani, in rappresentanza della mozione Marino.
Il 2 ottobre 2009, la commissione giustizia della Camera dei deputati ha adottato un testo base, presentato da Anna Paola Concia e costituito da un singolo articolo, che tra le circostanze aggravanti comuni previste dall'articolo 61 del codice penale inseriva anche quella inerente all'orientamento sessuale. Tale testo è stato poi bocciato il 13 ottobre 2009 dalla maggioranza di governo su una pregiudiziale di costituzionalità sollevata dall'Unione di Centro[11].
Nel maggio 2011 Concia ha presentato una nuova versione della proposta di legge che prevedeva l'aggravante per i reati con movente omofobo; nonostante l'appoggio dell'allora ministro per le pari opportunitàMara Carfagna, che aveva anche collaborato alla stesura del testo, la Commissione ha bocciato nuovamente la proposta. In seguito a questo ennesimo rifiuto, la Concia ha dato le dimissioni da relatrice della proposta di legge[N 1][12].
A febbraio 2017 viene nominata dal sindaco Dario Nardella assessore del comune di Firenze, succedendo a Nicoletta Mantovani, con delega per cooperazione e relazioni internazionali, fiere, congressi, marketing territoriale, attrazione di investimenti e turismo[19][20]. Nel luglio del 2018 viene sostituita dal sindaco Nardella[21].
Nel 2019 è coordinatrice del comitato organizzatore Didacta Italia 2019, la fiera sul mondo della scuola, dedicata a Leonardo da Vinci. La manifestazione è inserita dal MIUR fra gli eventi previsti dal piano pluriennale di formazione docenti.
Nell'Agosto 2020 diventa consigliere di amministrazione dell'azienda "WE SCHOOL".
Nel dicembre del 2023 il ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara la nomina coordinatrice del progetto per le scuole “Educare alle relazioni” creando malumori nel governo di centro-destra di cui fa parte e venendo criticato da esponenti del suo stesso partito, la Lega.[22] Perciò dopo pochi giorni il ministro Valditara la solleva dall'incarico.[23]
Vita privata
Il 5 agosto 2011 si è unita civilmente con la sua compagna, la criminologatedesca Ricarda Trautmann. La cerimonia si è svolta nella città tedesca di Francoforte con amici e parenti.[24]
L'unione civile di una parlamentare italiana dichiaratamente omosessuale (la prima è stata l'on. Titti De Simone) è stata definita dalla stampa italiana "matrimonio" e ha sollevato alcune polemiche politiche. Dopo l'unione Ricarda Trautmann ha assunto il cognome della Concia[25]. Nell'ottobre 2012 la coppia ha presentato un ricorso presso il tribunale civile di Roma per chiedere che l'unione fosse formalmente riconosciuta anche in Italia[26]; la richiesta è stata respinta dal tribunale, e Concia ha annunciato ricorso presso la Corte europea dei diritti dell'uomo[27].
Note
Annotazioni
^Il Partito Democratico annunciò di volerla portare ugualmente in Parlamento e il ministro Carfagna dichiarò che avrebbe votato a favore, andando contro la linea del PdL; la proposta di legge arrivò alla Camera dei deputati il 26 luglio 2011, ma venne affossata dal voto favorevole alla pregiudiziale di costituzionalità presentata da maggioranza di centrodestra e UdC, nonostante il sostegno del PD e delle altre opposizioni; il ministro Carfagna si astenne dal voto.
^ Roberto Zuccolini, «Corsa» ai candidati gay Sfida tra Pd e sinistra, su archiviostorico.corriere.it, Corriere della Sera, 29 febbraio 2008. URL consultato il 24 maggio 2008 (archiviato dall'url originale il 4 dicembre 2009).