Piò utilizzava principalmente stucchi e terrecotte colorate, lavorando nello stile rococò emiliano.[1] Utilizzava questi materiali a causa della scarsità di pietra e marmo, ma fu in grado di imitare da vicino la scultura di pietra. Le sue opere riguardavano principalmente argomenti religiosi, allegorici o mitologici.[2]
Tra le sue opere più importanti Fortitudine e Prudenza (Bologna, palazzo Gozzadini), Agonia nel giardino (chiesa parrocchiale di San Giovanni in Persiceto) e il monumento funebre del generale Marsili (1733, in San Domenico, Bologna).[1]
Angelo Piò modellò dal 1746 in poi oltre venti statue in gesso per il Santuario di San Luca, chiesa progettata da Carlo Francesco Dotti. In quest'opera collaborò con gli stuccatori Antonio Calegari e Giuseppe Borelli, che realizzarono i rotoli con i brani biblici, e con Gaetano Lollini, che realizzò le statue nella seconda cappella a destra. Realizzl anche un busto postumo commemorativo dell'architetto, che rimane nella chiesa.[2]
Dettagli delle sculture di Angelo Piò (foto di Paolo Monti, 1975)
Giampietro Zanotti, Angelo Gabriello Piò, in Storia dell'Accademia Clementina di Bologna aggregata all'Instituto delle scienze e dell'arti. Contenente il terzo e quarto libro, Volpe, 1739, p. 245.
Eugenio Riccòmini, Vaghezza e furore : la scultura del Settecento in Emilia, fotografie di Paolo Monti e Corrado Riccòmini, Bologna, Zanichelli, 1977, pp. 50-69, SBNRAV0053398.