Nata in Alabama, in un quartiere dominato da un acuto conflitto etnico, a 14 anni si iscrive alla Little Red School House, scuola privata del Greenwich Village, quartiere radicale e progressista di New York. Lì comincia i suoi studi sul socialismo e sul comunismo e inizia a militare nel gruppo giovanile comunista. Prosegue gli studi alla Brandeis University, in Massachusetts, poi a Parigi e in Germania, alla Scuola di Francoforte, allieva di Marcuse. In pari tempo crescono la sua coscienza politica e il suo attivismo e, ben presto, l'evolvere degli eventi negli Stati Uniti d'America, con il dilagare del movimento per i diritti civili, la spinge a tornare.
Negli USA, Davis, ormai tra i leader del movimento e del Partito comunista statunitense, balza agli onori della cronaca per la sua dura detenzione in carcere, in cui viene rinchiusa dopo una lunga latitanza, per il suo presunto coinvolgimento con la rivolta del 7 agosto 1970, in cui Jonathan Jackson e altre Pantere Nere sequestrarono il giudice Harold Haley, finita in tragedia.
Il 7 agosto 1970, Jonathan Jackson, fratello minore del Field Marshal per le Prigioni del Black Panther PartyGeorge Jackson, entrò nell'aula del tribunale di San Rafael in California, dove si stava celebrando il processo contro tre detenuti neri, militanti del Partito delle Pantere; Jon, appena diciassettenne, estrasse un fucile e prese in ostaggio il giudice, il procuratore distrettuale ed alcuni giurati, distribuendo le armi agli imputati e dicendo: «Bene, signori. Ora comando io». Sequestratori e ostaggi salirono su furgone parcheggiato fuori dal tribunale, incappando in un posto di blocco poco dopo: i sequestratori vennero uccisi nella sparatoria con la polizia, mentre tentavano la fuga; anche il giudice Haley rimase vittima del conflitto a fuoco.
Qualche giorno dopo, una delle armi usate da Jackson nella rivolta, una pistola Browning, risultò intestata ad Angela Davis, inserita immediatamente nella lista dei dieci criminali più pericolosi ricercati dall'FBI. Per la legge californiana, chi fornisce l'arma è colpevole quanto chi esegue il reato e pertanto fu accusata di rapimento, cospirazione e omicidio. Davis risulterà innocente e verrà assolta con formula piena.[1] Ma proprio dal carcere Davis scriverà alcune delle pagine più famose della contestazione statunitense, tanto da meritare tre canzoni in suo onore: Angela del Quartetto Cetra (la prima in assoluto, scritta nel 1971), Angela di John Lennon e Yōko Ono e Sweet Black Angel dei Rolling Stones. In Francia la sua liberazione fu sostenuta, fra gli altri, da Jean-Paul Sartre, Gerty Archimède, Pierre Perret ed in Italia da Virgilio Savona, componente del Quartetto Cetra e marito di Lucia Mannucci.
Scagionata con formula piena dalle accuse che l'avevano tenuta in cella, ricomincia il suo percorso di militanza, concentrando i suoi sforzi sul problema delle carceri, delle origini sociali ed etniche della detenzione di milioni di afrostatunitensi negli istituti penitenziari.
Angela Davis non fu solo una militante del Partito comunista. Partecipò al Black Panther Party e costruì la sezione dello SNCC di Los Angeles. I socialisti erano ben lontani dell'essere maggioritari nei movimenti contro l'oppressione etnica e si trovarono spesso in difficoltà all'interno di questi movimenti. Ma fu sulla base di questa esperienza che Angela Davis portò un contributo pratico e teorico rilevante.
La sua analisi apporta un contributo fondamentale alla costruzione di una teoria che allo stesso tempo spiega e dà gli strumenti per cambiare il mondo. Individuando nello sfruttamento la radice dell'oppressione, dipinge il ritratto di un'unica classe, la classe lavoratrice, che nello stesso tempo subisce – e può combattere – razzismo e sessismo.
La prima canzone in omaggio ad Angela Davis fu, nel 1971, Angela, scritta da Tata Giacobetti ed Antonio Virgilio Savona ed incisa dal Quartetto Cetra. Nel 1971 il Quartetto conduceva il programma Stasera sì, con la direzione musicale di Mario Bertolazzi: nel corso della puntata del 7 novembre il Quartetto presentò la canzone Angela. Il giorno dopo Felice Chiusano (uno dei membri del Quartetto) ricevette da uno sconosciuto un messaggio: «Dica al suo collega Savona di non fare il gradasso sul palcoscenico e di lasciar perdere la politica, di cantare Nella vecchia fattoria e di smetterla di sfruculiare con Angela Davis e tutto il resto [...] queste sono cose delicate, mi sono spiegato?». Chiusano raccontò l'episodio a Savona, che ne trarrà ispirazione per comporre la canzone Cose delicate.[6]
Il numero 3 di Ca Balà ha in copertina l'immagine di Angela Davis realizzata da Sirio Midollini. Un fondo nero da cui emergono soltanto gli occhi, i riccioli del capelli e le stelle della bandiera americana con le strisce bianche e rosse che fanno da bavaglio.[7]
Nel 1974Francesco De Gregori ha citato Angela Davis nella sua canzone Informazioni di Vincent, contenuta nel cosiddetto album della pecora: «Guardo le mie povere cose, una vecchia foto di Angela Davis muore lentamente sul muro, e a me di lei, non me n'è fregato niente, mai».
Il personaggio di Laureen Hobbs nel film del 1976Quinto potere è chiaramente ispirato alla Davis.
Lo Svedese, il protagonista del romanzo di Philip RothPastorale americana, immagina di parlare con Angela Davis nella cucina della sua casa a Old Rimrock per scoprire dove sia sua figlia, latitante dopo un attentato terroristico compiuto nella sua cittadina.
Un ritratto della Davis si trova in un murale dipinto da Jorit e Tukios davanti all'entrata del quartiere napoletano di Scampia ed all'uscita della stazione della metropolitana di Piscinola Scampia. Al suo fianco un murale degli stessi autori rappresenta Pier Paolo Pasolini.
^ Lorenzo Masetti (webmaster), Angela. Quartetto Cetra, in Canzoni contro la guerra, 17 dicembre 2013. URL consultato il 23 gennaio 2024.
^ Sirio Midollini, Copertina, in Ca Balà, anno I°, numero 3, Compiobbi (Firenze), Gruppo Stanza, giugno 1971.
^Copia archiviata. URL consultato il 29 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 15 gennaio 2020). L'immagine è stata tratta da: cdn.c.photoshelter.com