Andrea Sabatini

Andrea Sabatini, Deposizione dalla croce, 1520, Museo di Capodimonte, Napoli
Andrea Sabatini, Nozze mistiche di santa Caterina d'Alessandria e i santi Pietro e Paolo, 1521, Basilica di Sant'Antonio, Nocera Inferiore

Andrea Sabatini, noto anche come Andrea da Salerno (Salerno, 1480Gaeta, 1545), è stato un pittore italiano.

Biografia

Andrea Sabatini, Adorazione dei Magi, 1513, Quadreria dei Girolamini, Napoli

Il pittore e storico dell'arte Bernardo De Dominici, nella sua opera Vite de' pittori, scultori ed architetti napoletani, ipotizza che il Sabatini si sia formato presso Raimondo Epifanio Tesauro, pittore napoletano che godette di una certa reputazione presso i suoi contemporanei. Lo stesso De Dominici riferisce di una precedente ipotesi circa l'apprendistato presso Antonio Solario o dei suoi allievi, ipotesi che ad avviso dello stesso storico è da rigettare anche per ragioni cronologiche.

Sempre secondo il racconto del De Dominici, Andrea si recò a Roma per studiare le opere del Perugino, in quanto fortemente colpito dalla sua Pala dell'Assunta, dipinta nel 1506 e collocata nel Duomo di Napoli, dove tuttora si trova. Una volta a Roma però, Andrea sarebbe entrato nelle grazie di Raffaello e da questi reclutato nella équipe di pittori da lui coordinata per la decorazione delle stanze vaticane.

Attendibile o meno che sia questo racconto, l'influenza raffaellesca sull'opera del Sabatini, desumibile dall'analisi delle sue opere, è largamente condivisa. D'altro canto, anche a prescindere da questa ipotetica collaborazione, l'opera di Raffaello era nota a Napoli in virtù della presenza in città, presso la chiesa di San Domenico Maggiore, della Madonna del Pesce dipinta nel 1514.

Andrea Sabatini, Madonna col Bambino e San Giovanni, Museo de la Cour d'Or, Metz

Tuttavia, nell'attività iniziale del Sabatini, si evidenziano soprattutto ascendenze del Perugino e di Pinturicchio e, poi, anche del leonardesco Cesare da Sesto, pittore milanese attivo nel Meridione. Testimonia questa influenza iniziale anche la circostanza che la Natività, attualmente esposta alla pinacoteca provinciale di Salerno, a lungo ritenuta pacificamente opera del Sabatini, nel 1985 alcuni studiosi l'hanno attribuita a Cesare da Sesto.[1]

La decisa adesione allo stile di Raffaello sarebbe stata, quindi, una scelta della maturità artistica di Andrea, orientativamente collocabile alla metà del secondo decennio del Cinquecento (Abbate, 2009).

Stando ancora al De Dominici, Andrea, a Napoli, avrebbe stretto anche un sodalizio artistico con Polidoro da Caravaggio, rifugiatosi nel Regno di Napoli dopo il Sacco di Roma.

L'attività artistica del Sabatini si è svolta prevalentemente in un'area oggi collocabile tra le provincie di Napoli e Salerno e nel territorio del basso Lazio.

Negli anni finali della sua vita fu impegnato nell'abbazia di Montecassino dove, con l'aiuto dei suoi discepoli Giovanni Filippo Criscuolo e del cognato Severo Ierace[2], realizzò diverse tavole raffiguranti la vita di San Benedetto.

Nello stesso periodo operò anche a Gaeta, dove presumibilmente morì, decorando il santuario della Santissima Annunziata. Quest'ultimo cantiere fu proseguito dal Criscuolo, mentre i lavori presso l'abbazia di Montecassino furono continuati dallo Ierace.

Polittico di Andrea Sabatini, santuario della Santissima Annunziata, Gaeta

A Gaeta è conservato, nel coro del santuario dell'Annunziata, un grande polittico con temi mariani - negli scomparti principali Annunciazione e Dormitio Virginis -, probabilmente l'ultimo lavoro di Andrea da Salerno[3].

Opere

Andrea Sabatini, San Nicola di Bari, Museo nazionale di Capodimonte, Napoli
Andrea Sabatini, Madonna delle Grazie, Pinacoteca Provinciale, Salerno

Note

Bibliografia

  • Francesco Abbate, Storia dell'arte nell'Italia meridionale, Donzelli Editore, Roma, 2009, ISBN 9788860364135
  • Giovanni Previtali, (a cura di), Andrea da Salerno nel Rinascimento meridionale, Catalogo della mostra Padula (SA) 1986, Certosa di San Lorenzo, Edizioni Centro Di, Firenze, 1986, ISBN 88-7038-121-8
  • Bernardo De Dominici, Vite de pittori, scultori e architetti napoletani, Napoli, 1742
  • Cimmelli V., Un pittore napoletano del Cinquecento: Severo Ierace (PDF), in Bollettino storico di Salerno e del Principato di Citra, vol. 2, 1986, p. 47.
  • Gaetano Bongiovanni, Pittura fuori contesto. Due tavole del Cinquecento a Palermo, in Il bello, l'idea e la forma. Studi in onore di Maria Concetta Di Natale, a cura di P, Palazzotto, G. Travagliato, M. Vitella, tomo II, Palermo 2022, pp- 177-182.

Altri progetti

Collegamenti esterni

Controllo di autoritàVIAF (EN18669719 · ISNI (EN0000 0000 8097 9722 · SBN CFIV033855 · BAV 495/20420 · CERL cnp01348390 · Europeana agent/base/159997 · ULAN (EN500005151 · LCCN (ENn85255377 · GND (DE137475985 · BNF (FRcb12521429s (data)