Essendo l'Italia una repubblica parlamentare, i presidenti del Senato e della Camera sono considerati maggiormente rilevanti e per tale motivo precedono il Presidente del Consiglio.
Protocollo
Durante le cerimonie ufficiali, i rappresentanti delle cinque alte cariche dello Stato siedono insieme secondo l'ordine del protocollo, sovente formando un gruppo separato rispetto alle altre autorità convenute. La presenza del Presidente della Repubblica è segnalata dallo stendardo presidenziale, talvolta sorretto da un corazziere alle spalle del presidente stesso.
Le cinque alte cariche dello Stato, insieme ai Presidenti emeriti della Repubblica, fanno parte della prima categoria, secondo il protocollo, che ne regola la disposizione secondo il codice seguente:[2]
Prima categoria
Presidenti delle due Camere A1
Presidente del Consiglio dei ministri A2
Presidente della Corte costituzionale A3
Presidenti emeriti della Repubblica A4
Durata del mandato
La durata delle cariche è diversa fra loro e segue altri esempi di costituzione che definiscono uno Stato come repubblica parlamentare: il Presidente della Repubblica dura in carica di più del Parlamento e dei suoi relativi presidenti (come accade in Germania, in Austria o Slovenia per esempio), mentre il Presidente del Consiglio, con il suo gabinetto, è legato al rapporto di fiducia con il Parlamento, anche se, allorquando avviene una nuova elezione politica, è prassi rassegnare comunque le dimissioni e formare un nuovo governo. Inoltre, è consuetudine che il Presidente del Consiglio presenti dimissioni di cortesia quando si elegge nuovo Presidente della Repubblica, che gentilmente le rifiuta.[3]
La carica di Presidente del Consiglio è l'unica a non essere elettiva, infatti esso è nominato dal Presidente della Repubblica dopo aver condotto apposite consultazioni.
L'incastro delle varie durate di mandato segue il principio di pesi e contrappesi individuato dalla costituzione repubblicana ed è conseguente alla natura stessa della carica.
La carica di Presidente della Repubblica dura sette anni dal momento che, come i giudici costituzionali, si parla di un ruolo di garanzia, pertanto la maggior durata in carica permette di non legare eccessivamente il presidente alla maggioranza che lo ha eletto, oltre che a garantire un punto di stabilità fra le cariche dello Stato.[4]
La Corte costituzionale elegge al suo interno il presidente che rimane in carica tre anni ed è rieleggibile, salvo i termini di scadenza novennali dall'ufficio di giudice. Fino al 1967 la durata del mandato era di quattro anni rinnovabile. Spesso però il presidente rimane in carica meno del mandato poiché è prassi eleggere presidenti che sono prossimi alla scadenza di mandato di giudici.
Alberti Casellati, prima Presidente del Senato (2018)
Cartabia, prima Presidente della Corte costituzionale (2019)
Meloni, prima Presidente del Consiglio (2022)
In tutta la storia politica della Repubblica Italiana, sette donne hanno ricoperto un'alta carica dello Stato: tre quella di Presidente della Camera, due quella di Presidente della Corte costituzionale, una quella di Presidente del Senato e una quella di Presidente del Consiglio.
L'unica alta carica dello Stato mai ricoperta da una donna è quella di Presidente della Repubblica.
L'11 dicembre 2019, per la prima volta nella storia, due donne occupano contemporaneamente due alte cariche dello Stato.
^abCopia archiviata (PDF), su documenti.camera.it. URL consultato il 6 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 12 maggio 2013).
^Rieletto per un secondo mandato il 29 gennaio 2022.
^Il primo a risiedervi fu Luigi Einaudi, poiché il primo Presidente, De Nicola, preferì rimanere a Palazzo Giustiniani.
^Lo Stato Italiano acquisisce nel 1926 Palazzo Giustiniani, che Mussolini affida al Senato del Regno, dopo il 1948 divenuto Senato della Repubblica.
^Lo Stato Italiano spostando la capitale a Roma individua tale palazzo come sede della Camera del Regno d'Italia, poi divenuto con la Costituzione del '48 una repubblica.
^Con il trasferimento del Ministero degli esteri alla Farnesina, in occasione del centenario dell'Unità d'Italia, la Presidenza del Consiglio si sposta dal Viminale a Palazzo Chigi.
^L'attuazione della Costituzione del '48 per quanto riguarda gli articoli sulla Corte costituzionale fu messa in atto solo sotto la presidenza di Gronchi nel 1955.