D'oro, a tre pali di nero. Lo scudo accollato all'aquila bicipite spiegata di nero, membrata, imbeccata e sormontata dalla corona imperiale d'oro; il manto di ermellino e la corona di principe del Sacro Romano Impero.
Gli Alliata (o Alliati, Agliata) sono una famiglia della nobiltàtoscana e siciliana, di antiche origini pisane, baroni e principi di Villafranca, duchi di Salaparuta.
La famiglia è storicamente divisa in numerosi rami, tra Sicilia e Toscana. Durante la repubblica di Pisa, gli Alliata ricoprirono numerosi incarichi pubblici nella città toscana. Il ramo toscano si è estinto nella prima metà del XX secolo, e i titoli e i beni passarono per matrimonio ai Della Gherardesca e ai Percy, duchi di Northumberland.
I Principi di Villafranca sono il ramo primogenito siciliano, tuttora fiorente, discendenti degli Alliata di Pisa. In Sicilia, gli Alliata hanno acquisito nel corso dei secoli numerosi feudi, tra cui nove principati, due ducati, un marchesato, sei baronie e numerose signorie[2].
Storia
Origini leggendarie
Lo studioso Agostino Inveges sostenne che gli Alliata discendessero da un'antica famiglia che visse tra Grecia, Francia e Italia.
In epoca medioevale i fratelli Gaspare, Melchiorre e Baldasserre Alliata avrebbero partecipato alle crociate e nella stessa epoca sarebbe vissuto il beato Signoretto Alliata, morto martire[senza fonte].
Un capitano di nome Leone difese Costantinopoli nel 1274 dall'attacco dei Barbari, e fu capostipite di due famiglie, quella milanese e quella pisana. Il ramo milanese decadde, rimase fiorente quello di Pisa, diramatosi successivamente in Sicilia[4].
A Pisa
Nel XII secolo la famiglia Alliata era attestata a Pisa, proprietaria dell'omonimo palazzo sul lungarno Gambacorti[5]. Secondo alcuni studiosi, gli Alliata arrivarono a Pisa dal vicino borgo di Agliati, da cui presero il cognome[6], località oggi nel comune di Palaia, vicina Calcinaia dove avevano ricoperto incarichi pubblici. Secondo altri gli Alliata erano mercanti di origine greca giunti, tra l'XI e il XII secolo, a Pisa che all'epoca era uno dei più importanti crocevia commerciali[7].
Capostipite documentato della famiglia è Betto di Alliata che fu mercante e intrattenne numerosi rapporti commerciali con la Sardegna, all'epoca sotto il dominio della Repubblica Pisana. A Pisa gli Alliata si stabilirono nel quartiere di Forisporta, vicino alla chiesa di Sant'Andrea, dove acquistarono una "torre vergata" che divenne per secoli la principale dimora pisana della famiglia[8]. Membri della famiglia ricoprirono importanti incarichi pubblici a Pisa, fecero parte del Consiglio degli Anziani, appartenendo alla fazione dei "Bianchi".
Tra gli ultimi discendenti degli Alliata di Pisa, vanno ricordati Giuseppe Alliata-Campiglia con le due figlie, la contessa Olimpia, signora di Biserno, vissuta a cavallo tra il XIX e il XX secolo e sposa del conte Gherardo della Gherardesca, e sua sorella, che sposò il Duca Percy di Northumberland[9].
Alliata in Sicilia
Con il declino della repubblica di Pisa, nel corso del XIV secolo un membro della famiglia, Fillippo Alliata, si trasferì in Sicilia, dove dette origine al ramo siciliano tuttora fiorente, senza tuttavia smettere di curare gli interessi pisani. La famiglia si affermò velocemente in Sicilia, inizialmente come banchieri e mercanti a Palermo[10].
Anche Edoardo Alliata duca di Salaparuta (Palermo, 10 gennaio 1818 - 5 marzo 1898), figlio del principe Giuseppe, partecipò ai moti siciliani del 1848 con Ruggero Settimo e con Rosolino Pilo, ma perse i privilegi nobiliari[senza fonte]. Sposò nel 1843 Felicita Lo Faso - figlia del marchese di San Gabriele e della marchesa di Lungarini - la quale conferì per dote l'ex feudo Corvo e il castello di Casteldaccia che sarebbe diventato sede dell'azienda vinicola "Duca di Salaparuta". Si tratta di una delle prime azienda vinicole in Sicilia ad esportare vino siciliano in Europa e in America già nella metà del XIX secolo, con il marchio "Duca di Salaparuta"[14].
XX secolo
Francesco Alliata di Villafranca, fu pioniere della cinematografia subacquea e fondò la Panaria Film insieme a Pietro Moncada, Renzino Avanzo e Quintino Di Napoli[15], con cui produsse l film Vulcano e La carrozza d'oro di Jean Renoir, tutti e due interpretati da Anna Magnani[16]. La figlia, Vittoria Alliata di Villafranca, traduttrice di J. R. R. Tolkien, ha scritto libri sul mondo arabo (tra cui il più noto è Harem, del 1980).
Il principe Francesco è morto nel 2015[17]. L'attuale principe è il nipote di Francesco, Gabriele Alliata di Villafranca figlio di suo fratello Raimondo.
Stefania Alliata, del ramo della casata Alliata Cardillo, ha recentemente promosso il restauro di una villa familiare ai Colli, riaperta come spazio espositivo e museo multimediale, con il sostegno della Regione Siciliana[21][22].
Araldica
Stemma degli Alliata di Pisa: d'oro, a tre pali di nero[23].
Stemma degli Alliata di Sicilia: d'oro, a tre pali di nero. Lo scudo accollato all'aquila bicipite spiegata di nero, membrata, imbeccata e sormontata dalla corona imperiale d'oro; il manto di ermellino e la corona di principe del Sacro Romano Impero[24].
^Aa.Vv., Libro d'oro della nobiltà italiana, 1922, ad vocem.
^Filadelfo Mugnos, Teatro genealogico delle famiglie nobili, titolate, feudatarie ed antiche del fedelissimo regno di Sicilia viventi ed estinte, Palermo, 1647-1670
^Vincenzo Palizzolo Gravina, Il blasone in Sicilia: ossia Raccolta araldica, 1972, p. 54.
^Marco Tangheroni, Gli Alliata. Una Famiglia pisana del medioevo, CEDAM editore, 1969, p. 3.
^AA.VV, Arte cristiana, Volume 87, Numeri 790-795, Milano 1999, p. 48
^Aa.Vv. Le dimore di Pisa, Alinea, Firenze 2010, p. 100 e seguenti
^Aa.Vv. Le dimore di Pisa, Alinea, Firenze, 2010, p. 102.
^Marco Tangheroni, Gli Alliata. Una Famiglia pisana del medioevo, CEDAM, Padova, 1969, p. 5 e seguenti (ISBN 88-13-23319-1).
^abGaspare Palermo, Guida istruttiva per potersi conoscere ... tutte le magnificenze ... della città di Palermo. 5 giornate, 1816, p. 217 ( la Guida su GoogleBook.
^Articolo sulla riapertura al pubblico del palazzo Alliata di Palermo nel 2006, La Repubblica, 22 novembre 2006; G. Travagliato, Il palazzo dei principi Alliata di Villafranca a Palermo per secoli monumento e documento di vita quotidiana, in Abitare l'Arte in Sicilia. esperienze in età moderna e contemporanea, a cura di M.C. Di Natale e P. Palazzotto, Palermo 2012, pp. 23-38
^lliata: 'Quando il nostro film scatenò il derby delle Eolie., articolo sulla presentazione del restauro del film Vulcano sul quotidiano La Repubblica, cronaca di Palermo, del 5 maggio 2004; Alliata: il principe manager, articolo sul quotidiano La Repubblica sulle attività di Francesco Alliata, sul quotidiano La Repubblica, cronaca di Palermo, del 13 agosto 2000.
^Piero Marchi, I blasoni delle famiglie toscane conservati nella raccolta Ceramelli-Papiani, Archivio di Stato di Firenze, Firenze, 1992, ad vocem.
^Descrizione dello stemma degli Alliata. nella pubblicazione di A. Mango di Casalgerardo, Il nobiliario di Sicilia, Palermo, 1915, on-line sul sito della Regione Siciliana.
Bibliografia
A. Mango di Casalgerardo, Il nobiliario di Sicilia, Palermo, 1915, voll. 2, passim;
F. San Martino de Spucches, La storia dei feudi e dei titoli nobiliari di Sicilia, Palermo, 1924, voll. 10, passim;
Marco Tangheroni, Gli Alliata. Una Famiglia pisana del medioevo, CEDAM, Padova, 1969, p. 5 e seguenti;
M. Ganci, I grandi titoli del Regno di Sicilia, Palermo - Siracusa, 1988, p. 209;
V. Palizzolo Gravina, Dizionario storico-araldico della Sicilia, II ed., Palermo, 1991, p. 227;
Dacia Maraini, Bagheria, Rizzoli, Milano, 1996;
Giovanna Bongiorno, Gli Alliata Principi di Villafranca e Duchi di Salaparuta - La ruta e la vite, Kronos, 2001;
O. e G. Guaita, L'isola perduta, Rizzoli, Milano, 2003;
Toni Maraini, Ricordi d'arte e prigionia di Topazia Alliata, Sellerio, Palermo, 2003, ISBN 978-88-389-1861-2.