Alle elezioni politiche del 2007, NA ottenne il 2,8% dei voti e 5 seggi, ponendosi all'opposizione del governo di centro-destra (V-KF).
Nel 2008, Gitte Seeberg lasciò il partito protestando contro lo status del partito come partito di destra, in conflitto con il suo desiderio di formare un partito centrista, inoltre respingeva l'influenza del Partito popolare danese, di destra sociale[12]. In seguito, un altro parlamentare abbandonò il partito, unendosi al Partito liberale[13].
Il 1º settembre 2008, il partito ebbe un terzo mandato in Parlamento, in quanto Gitte Seeberg venne nominata segretaria generale della sezione danese del World Wide Fund for Nature (WWF). Il suo mandato fu assegnato all'ex vice sindaco di Slagelse, Villum Christensen[15]. Il 5 gennaio 2009, il cofondatore del partito Naser Khader lasciò il partito[16].
Alle europee del 2009, AL ottenne lo 0,59% dei voti, non ottenendo nessun seggio.
Alle politiche del 2011, AL ottenne il 5% dei voti e 9 seggi, rimanendo all'opposizione questa volta di un governo di centro-sinistra (RV-SD-SF).
Alle politiche del 2015 ottiene il 7,5% e 13 seggi al Folketing.
Alle elezioni parlamentari del 2015, il partito ottenne il 7,5% dei voti e 13 seggi nel Folketing, con risultati dal 17,5% a Gentofte, un sobborgo benestante di Copenaghen, al 4% a Bornholm. Inizialmente, il partito non partecipò al governo di minoranza dei liberali di Venstre (con Lars Løkke Rasmussen), ma prestò il suo sostegno parlamentare al governo. Alla fine di novembre 2016 entrò a far parte di un governo di coalizione di centrodestra a 3 partiti, insieme a Venstre e al Partito Popolare Conservatore, il terzo governo presieduto da Løkke Rasmussen. Il leader del partito Anders Samuelsen venne nominato ministro degli affari esteri, mentre Simon Emil Ammitzbøll-Bille ebbe l'incarico di ministro dell'economia e degli interni. Ulteriori membri del governo facenti parte di Alleanza Liberale erano Merete Riisager (ministro della pubblica istruzione), Mette Bock (ministro della cultura), Ole Birk Olesen (ministro dei trasporti) e Thyra Frank (ministro della terza età)[18].
Alle elezioni parlamentari del 2019, il partito ottenne 2,3% dei voti (e il 2,2% alle europee), perdendo 9 dei suoi 13 seggi nel Folketing[19]. lI leader del partito Anders Samuelsen non venne rieletto[20], così si è dimesso. Il 9 giugno 2019 Alex Vanopslagh è diventato il nuovo leader di AL[21].
Nel programma del 2020, Alleanza Liberale sostiene, tra le svariate idee, la riduzione delle tasse, la non-tassazione delle prime 84.000 corone guadagnate da un'impresa, più libertà di scelta e meno burocrazia per le scuole, una razionalizzazione del settore pubblico e un piano per il clima, che prevede la spesa dello 0,2% del PIL danese (circa 3,7 miliardi di corone) per la ricerca sul clima, la riduzione delle tasse sull'elettricità, l'abolizione della tassa di immatricolazione sulle auto meno inquinanti e pone come obiettivi ricavare tutta l'energia elettrica danese da fonti rinnovabili entro il 2030 e zero emissioni di anidride carbonica entro il 2050[30][31].
^Political majority agree to euro pact, su web.archive.org, 26 marzo 2011. URL consultato il 25 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 26 marzo 2011).
^Fukushima spurs nuclear opposition, su web.archive.org, 10 maggio 2011. URL consultato il 25 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 10 maggio 2011).