Nato a Würzburg nel 1897, Renger-Patzsch ha iniziato a fotografare molto precocemente, attorno ai dodici anni di età[2].
Dopo il servizio militare nella Prima Guerra Mondiale studiò chimica al Königlich-Sächsisches Polytechnikum di Dresda. All'inizio degli anni '20 ha lavorato come fotografo per il Chicago Tribune[1] prima di intraprendere la propria carriera e diventare un libero professionista. Nel 1925 pubblica anche un libro dal titolo Das Chorgestühl von Kappenberg. Due anni dopo espone per la prima volta le sue opere a Lubecca.
Nel 1928 dà alle stampe un secondo volume, Die Welt ist schön (Il mondo è bello), che rimane la sua pubblicazione più nota[1]. Il volume è una raccolta di una raccolta di cento fotografie in cui le forme naturali, i soggetti industriali e gli oggetti vengono presentati con la chiarezza delle illustrazioni scientifiche[1]. Il titolo del libro è stato scelto dal suo editore; Il titolo preferito di Renger-Patzsch per la raccolta era Die Dinge ("Le cose").[3].
Nel suo stile fortemente focalizzato e concreto, il suo lavoro esemplifica l'estetica della Nuova Oggettività che fiorì nelle arti in Germania durante la Repubblica di Weimar. Così come accadde con Edward Weston negli Stati Uniti, Renger-Patzsch credeva che il valore della fotografia fosse nella sua capacità di riprodurre la trama della realtà e di rappresentare l'essenza di un oggetto[4].
Scriveva infatti: "Il segreto di una buona fotografia - che, come un'opera d'arte, può avere qualità estetiche - è il suo realismo. Lasciamo dunque l'arte agli artisti e cerchiamo di creare fotografie che dureranno per le loro qualità fotografiche, con i mezzi propri della fotografia, senza prendere in prestito dall'arte"[5].
Tra le sue opere degli anni '20 ci sono Echeoeria (1922) e Testa di vipera (ca. 1925). Durante gli anni '30 Renger-Patzsch realizzò fotografie per l'industria e la pubblicità. I suoi archivi furono distrutti durante la seconda Guerra Mondiale.[6] Nel 1944 si trasferì a Wamel, Möhnesee, dove visse il resto della sua vita.
Note
^abcdG. Santagata, La Nuova Oggettività di Albert Renger-Patzsch[1]
Hambourg, Maria M., Gilman Paper Company., & Metropolitan Museum of Art (New York, N.Y.). (1993). The Waking dream: Photography's first century: selections from the Gilman Paper Company collection. New York: Metropolitan Museum of Art. ISBN 0870996622
Schmied, Wieland (1978). Neue Sachlichkeit and German Realism of the Twenties. Londra, Arts Council of Great Britain. ISBN 0-7287-0184-7
Gernsheim, Helmut (1962). Creative Photography: Aesthetic Trends, 1839-1960. Courier Dover Publications. ISBN 0486267504
Wilde, Ann, Jürgen Wilde and Thomas Weski (eds) (1997). Albert Renger-Patzsch: Photographer of Ojectivity. Londra: Thames and Hudson. ISBN 0-500-54213-9. Translation of Albert Renger-Patzsch: Meisterwerke. Munich: Schirmer/Mosel, 1997
Michalski, Sergiusz (1994). New Objectivity. Cologne: Benedikt Taschen. ISBN 3-8228-9650-0
Magilow, Daniel H. (ed) (2022). The Absolute Realist: Collected Writings of Albert Renger-Patzsch, 1923–1967. Los Angeles: Getty Publications ISBN 978-1-60606-780-2.