L'Aeroporto Internazionale di Denver (IATA: DEN, ICAO: KDEN, FAA LID: DEN) è un aeroporto internazionale al servizio della città di Denver, della sua area metropolitana, nonché, per via della sua posizione strategica, di tutto lo stato del Colorado e del Front Range Urban Corridor. Si situa 40 km a nordest di Downtown Denver, vicino alla città di Aurora.
È il secondo più grande aeroporto al mondo per superficie dopo quello di Dammam in Arabia Saudita. La sua pista 16R/34L, lunga 4.88 km, è la pista in uso più lunga di tutto il Nord America e la settima al mondo.[1]
Dal 2000 è sempre posizionato nei primi 20 aeroporti più trafficati al mondo. Nel 2023 è stato il sesto aeroporto più trafficato del mondo con 77.8 milioni di passeggeri in transito.
Storia
Il terminal Jeppesen è provvisto di un treno che porta verso i gate. Si può anche andare a piedi verso il Gate A, attraverso un ponte sospeso, mentre gli aerei passano sotto.
L'aeroporto contiene numerose opere d'arte singolari che destano l'attenzione dei passeggeri. In particolare vi sono la pietra angolare, i quattro murali e la statua del Blue Mustang.[2]
Sulla pietra angolare, situata nella "grande sala" dell'aeroporto è presente la squadra e compasso, con una frase recitante che sotto essa vi è una capsula del tempo da aprire nel 2094. Secondo il gergo massonico, la grande sala è dove vengono svolte le riunioni di una loggia;
I quattro murali sono al centro di dibattiti sulle teorie del complotto. Raffigurano animali morti o in teche di vetro, incendi, gente che soffre e un soldato con una maschera antigas e una scimitarra. Sono stati interpretati da vari osservatori come rappresentazioni di guerra, speranza e addirittura del Nuovo Ordine Mondiale;
Il Blue Mustang, commissionato nel 1993, fu realizzato in fibra di vetro dallo scultore Luis Jiménez ed è alto 9,8 m. Rappresenta un cavallo blu con gli occhi rossi infuocati emananti bagliori e sono inoltre evidenti le venature. Nel 2006 una parte della statua cadde sullo scultore, il quale subì la rottura di un'arteria e morì dissanguato a 65 anni. Jiménez aveva completato la testa della sua opera, che fu terminata da altri e inaugurata nel 2008.[3] Per l'aspetto demoniaco, il Blue Mustang è soprannominato Blucifer (traducibile in "Blucifero") e alcuni teorici della cospirazione lo hanno collegato al cavallo descritto in Apocalisse 6,8.