L'Adorazione dei Magi di Girolamo Mazzola Bedoli, eseguita ad olio su tela (293 x 215 cm), è stata datata al 1547 ed è conservata presso la Galleria nazionale di Parma.
L'autenticità dell'opera, eseguita nel 1547, è stata accertata da tutta la critica, con poche eccezioni[1]. L'opera rimase per secoli, come ricorda Vasari, sull'altar maggiore della Certosa di Parma (la Certosa Santa Maria Schola Dei di via Mantova) e venne poi portata in Galleria, verosimilmente nel 1780, stando a quanto si legge dai registri della stessa. Trasferita in Francia a seguito delle soppressioni napoleoniche nel 1796, tornerà nella Galleria di Parma nel 1816.
Il dipinto descrive il momento nel quale i Magi si apprestano ad adorare il Bambino. La composizione appare gremita di personaggi, resi con una scala cromatica vivace. Da notare, per esempio, è la preziosità con la quale è stato realizzato il re moro Gasparre, avvolto in una tunica verde smeraldo e decorato da gemme preziose. Nell'opera, uno dei risultati più alti della carriera artistica del pittore, come sottolineato dalla critica, sono evidenti i riferimenti alla Madonna dal collo lungo del Parmigianino. La composizione ricca e complessa, l'accurata preziosità degli abiti, broccati e velluti, colori e berretti incastonati di gemme degne di un orafo, dimostrano la completa adesione del Bedoli alla “maniera”.
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