Nato a Gera, in Turingia, nel 1778, Adolf Friedrich Karl Streckfuss manifestò interesse verso la poesia dello Sturm und Drang e del più maturo romanticismo nazionale, scrivendo liriche e romanzi sui modelli allora in voga (Clementine Wallner, 1811[1]) e mantenendo contatti epistolari con Johann Wolfang von Goethe[2]. Nonostante avesse intrapreso la carriera amministrativa nel Regno di Prussia, Streckfuss continuò a dedicarsi ai suoi interessi letterari e alla traduzione di varie opere italiane in lingua tedesca[3], tra cui: l'Orlando Furioso di Ariosto (Der rasende Roland, 1818-20), la Gerusalemme Liberata di Tasso (Das befreite Jerusalem, 1822), la Divina Commedia di Dante (Die göttliche Komödie, 1824-26), l'Adelchi di Manzoni (1827)[4] ed, infine, la Francesca da Rimini di Silvio Pellico (1835)[1]. Grazie alla sua traduzione della Commedia dantesca, per quanto fosse sciatta e ampiamente critica da Witte nei decenni successivi[5], Streckfuss ne permise la diffusione in Germania facendola conoscere presso la platea romantica.
Giuseppe Gabetti, STRECKFUSS, Adolf Friedrich Karl, collana [[ Enciclopedia Italiana]], Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1936. URL consultato il 13 agosto 2018.