Dopo aver fatto irruzione nel palazzo, il giovanissimo lorenese Charles Danowitz (noto come Besme) e lo stesso Achille Petrucci salirono nella stanza da letto dell'ammiraglio, il quale fu colpito al petto dalla spada di Besme e ucciso con l'aiuto di Petrucci e di altri sicari armati di pugnali.[2]
Successivamente lo stesso Achille Petrucci scrisse al granduca di ToscanaCosimo I de' Medici, vantandosi dell'assassinio dell'ammiraglio ugonotto.[1] Nella sua lettera di resoconto relativa agli eventi, il nunzio apostolico in Francia, Anton Maria Salviati, assicurò di avere visto lo stesso Petrucci indossare la scarsella e la collana d'oro di de Coligny.[3]
Le vicende successive della vita di Achille Petrucci e le circostanze della sua morte non sono note.