La raccolta di dodici fantasie per viola da gamba sola scritta da Georg Philipp Telemann (TWV 40:26–37) fu pubblicata ad Amburgo nel 1735 con il titolo Fantaisies pour la Basse de Violle. La raccolta era ritenuta perduta finché nel 2015 fu ritrovato un esemplare in una collezione privata; nello stesso anno fu quindi pubblicata da Edition Güntersberg e incisa dal gambista Thomas Fritzsch.
Storia
Telemann stampò le fantasie per viola da gamba nella propria casa editrice ad Amburgo nel 1735[1]. Scelse il sistema dell'autopubblicazione, vendendo per sottoscrizione; la lista dei sottoscrittori elenca acquirenti da Amsterdam, Londra e Parigi. I sottoscrittori delle fantasie per viola da gamba avevano diritto a uno sconto del 20%[2]. Queste fantasie fanno parte delle raccolte scritte da Telemann per uno strumento non accompagnato, di cui esiste inoltre un ciclo di 12 per flauto traverso (1732/33), 12 per violino (1735) e 36 per clavicembalo (1732–33)[3].
L'archivio conservava una copia completa della musica stampata da Telemann nel 1735 proveniente dalla collezione privata del Castello di Landenburg, oggi detta Collezione Landenburg[7][8].
Le fantasie sono state pubblicate nel 2016 da Edition Güntersberg insieme a un facsimile della stampa originale di Telemann[1]. Dopo la scoperta, le fantasie sono state eseguite dal gambista Thomas Fritzsch[7], che è anche musicologo e insegnante all'Università di Lipsia[9]. Fritzsch le ha suonate per la prima volta dopo la scoperta in due concerti all'interno del ventitreesimo Magdeburger Telemann-Festtage il 19 e il 20 marzo 2016, proseguendo con l'incisione (nell'abbazia di Zscheiplitz)[10][11] e la presentazione dell'edizione[7].
Fantasia in do minore (Adagio – Allegro – Adagio – Allegro)[13][14]
Fantasia in re maggiore (Vivace – Andante – Vivace Presto)
Fantasia in mi maggiore (Largo – Presto – Vivace)
Fantasia in fa maggiore (Vivace – Grave – Allegro)
Fantasia in si bemolle maggiore (Allegro – Largo – Allegro)
Fantasia in sol maggiore (Scherzando – Dolce – Spirituoso)
Fantasia in sol minore (Andante – Vivace – Allegro)
Fantasia in la maggiore (Allegro – Vivace – Allegro)
Fantasia in do maggiore (Presto – Grave – Allegro)
Fantasia in mi maggiore (Dolce – Allegro – Dolce – Allegro Siciliana Scherzando)
Fantasia in re minore (Allegro – Grave – Allegro)
Fantasia in mi bemolle maggiore (Andante – Allegro – Vivace)
Dal momento che la viola da gamba al tempo di Telemann stava perdendo attrattiva, il compositore ha dovuto scrivere con grande fantasia per invogliare i compratori[11][15]. Un recensore della Gramophone ha scritto: "Telemann presenta una cornucopia di accordi spezzati, scrittura contrappuntistica e monodica, passaggi tecnici e anche qualche pizzicato; troviamo inoltre cenni della lotta stilistica del periodo fra stile galante e stile fugato"[11].
Esecuzioni, arrangiamenti e incisioni
Le fantasie dopo la riscoperta sono state eseguite internazionalmente, in particolare nel 2017, quando ricorrevano i 250 anni della morte del compositore[2][12][16]. La flautista Monika Mandelartz le ha arrangiate per il proprio strumento affermando che sono "pezzi musicalmente ricchi, complessi, sebbene non immediatamente comprensibili da parte dell'esecutore"[17].
Jonathan Dunford le ha registrate in due cd, il primo nell'aprile 2016[18], il secondo nel maggio successivo[19], e ne ha suonato alcuni pezzi in conferenze per France Musique nel luglio 2016[20]. Nel 2017 le fantasie sono state registrate da Robert Smith[21]. Un recensore del The Guardian ha notato il "livello stupefacente" delle composizioni il cui carattere passa dalla "gioia contagiosa" alla "più profonda disperazione"[22] e afferma che l'esecutore "naviga in ogni pezzo con acuta musicalità, tessendo sempre una linea coerente e magnificamente sonora attraverso la ricca inventiva di Telemann"[22].
Premi
Fritzsch ha vinto il premio Echo Klassik 2017 nella categoria Welterstaufführung (prima esecuzione mondiale) per la sua incisione delle fantasie[23][24].
^Thomas Fritzsch. URL consultato il 6 luglio 2019 (archiviato dall'url originale il 2 settembre 2012)., Istituto di pedagogia musicale dell'Università di Lipsia.