Negli ultimi mesi del 1941 parteciparono a diversi combattimenti; il 19 novembre intervenne durante la prima battaglia di Bir el Gobi, distruggendo da lunga distanza almeno 15 carri armati britannici. Tutti gli autocannoni da 102/35 andarono persi per cause belliche o avaria entro la fine dello stesso anno. Oltre alle azioni controcarro, serviti dalle centrali di tiro, effettuavano cannoneggiamenti a lungo raggio e tiri contraerei con buoni risultati. Come progetto di "emergenza" non mancarono di emergere i difetti di questa soluzione, quali la sagoma eccessivamente alta, lo scadimento delle prestazioni fuori strada dell'autocarro e la tendenza ad usura di alcune parti meccaniche. Nessuno di questi mezzi sopravvisse alla campagna del Nordafrica.
Il cannone 102/35 Mod. 1914, venne installato sul pianale del camion utilizzando due diversi tipi di affusto: l'OTO Mod. 33 sui primi due esemplari e l'affusto Vickers-Terni Mod. 25 sugli altri. Le modifiche sul mezzo invece consistevano nel "taglio" della cabina chiusa, sostituita da una copertura di tela a soffietto, e nell'installazione di quattro martinetti ad azionamento manuale; il cassone posteriore veniva sostituito da una piattaforma di tiro sulla quale l'affusto brandeggiava a 360°; tale piattaforma si espandeva alla messa in batteria tramite l'abbattimento di 90° delle due sponde laterali metalliche, che aumentavano così lo spazio calpestabile per i serventi. Questi ultimi sono trasportati su panche scoperte poste all'estremità posteriore del pianale, tra le due riservette di colpi di pronto impiego.
Note
^Attilio Del Rosso, Ubicumque et semper, su Storia Militare N° 187 (aprile 2009), pag. 19
Italian Truck-Mounted Artillery, Ralph Riccio e Nicola Pignato, 2010.
Gli Autoveicoli tattici e logistici del Regio Esercito Italiano fino al 1943, vol. II, Stato Maggiore dell'Esercito, Ufficio Storico, Nicola Pignato e Filippo Cappellano, 2005.
Gli Autoveicoli del Regio Esercito nella Seconda Guerra Mondiale, Nicola Pignato, Storia Militare.