I 100 metri ostacoli sono una specialità esclusivamente femminile dell'atletica leggera; fa parte del programma olimpico dal 1972, precedentemente dai Giochi olimpici di Los Angeles 1932 a quelli di Città del Messico 1968 si era disputata la gara degli 80 metri ostacoli.
Gli ostacoli sono dieci per ogni concorrente ed hanno un'altezza di 0,84 m. Il primo ostacolo è posto a 13 m dalla linea di partenza, i successivi 9 sono posti a 8,50 m di distanza l'uno dall'altro, l'ultimo ostacolo è posto a 10,50 metri dalla linea del traguardo.
Il regolamento sancisce che:
Abbattere gli ostacoli involontariamente non comporta alcuna penalità ma ovviamente rallenta l'azione dell'atleta e rischia di fargli perdere l'equilibrio e la continuità della corsa.
I 100 metri ostacoli sono una delle discipline dell'eptathlon femminile. Assieme ai 60 metri ostacoli (specialità indoor) e ai 110 metri ostacoli (specialità maschile), i 100 metri ostacoli vengono colloquialmente chiamati "ostacoli alti", in contrapposizione agli "ostacoli bassi" dei 400 metri ostacoli che utilizzano barriere poste ad un'altezza inferiore.
In passato, le donne gareggiavano sulla misura di 80 metri. È su questa distanza che Ondina Valla, ai Giochi di Berlino 1936, vinse la prima medaglia d'oro olimpica assegnata ad un'atleta italiana, stabilendo anche il record mondiale.
L'attuale record mondiale della specialità è detenuto dalla nigeriana Tobi Amusan con il tempo di 12"12, stabilito il 24 luglio 2022 a Eugene, negli Stati Uniti d'America.
Statistiche aggiornate al 24 luglio 2022.[1]
Legenda:
: record mondiale: record olimpico: record africano: record asiatico: record europeo: record nord-centroamericano e caraibico: record oceaniano: record sudamericano
Statistiche aggiornate al 24 luglio 2022.[2]
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