L'8º e il 10º Imam fatimide si occultarono a causa delle minacce abbasidi, e furono conosciuti solo con i loro soprannomi. Tuttavia i Dawudi Bohra, nel loro testo religioso del Taqqarub, pretendono di conoscere i veri nomi di tutti i 21 Imam in sequenza, compresi quelli degli "Imam nascosti": l'8º Imam, noto come Wafī Aḥmad, si sarebbe chiamato in realtà ʿAbd Allāh ibn Muḥammad, il 9º Imam (Taqī Muḥammad) si sarebbe chiamato Aḥmad ibn ʿAbd Allāh, e il 10º Imam (Raḍī ʿAbd Allāh) si sarebbe chiamato al-Ḥusayn ibn Aḥmad.[2]
Residenza a Salamiyya (Siria)
Secondo la rete Ismaili.net[3] i residenti a Salamiyya furono:
"I propagandisti ismailiti, alla ricerca di un nuovo luogo di residenza per i loro Imam, giunsero a Salamiyya e ispezionarono la città avvicinandone il proprietario di fatto, Muḥammad b. ʿAbd Allāh b. Ṣāleḥ, che aveva trasformato la cittadina in un florido centro commerciale. Gli dissero che vi era un mercante hascemita di Basra che era desideroso d'insediarsi in città. Costui accettò che ciò avvenisse e gli riservò un luogo lungo la strada principale del mercato, dove esisteva una casa appartenente a un certo Abū Farḥa. I dāʿī ismailiti la comprarono per il loro Imam e lo informarono di ciò. Aḥmad al-Wafī giunse nella sua nuova residenza come un normale commerciante e subito abbatté la vecchia abitazione, edificandone una nuova al suo posto e costruì un muro attorno a essa. Costruì anche un tunnel che partiva dall'interno della casa e che conduceva discretamente al suo esterno, attraverso il deserto, per una lunghezza di circa 12 miglia (pressappoco 20 km.). Denaro e tesori di sua proprietà furono trasportati da dromedari all'ingresso di quel tunnel di notte. La porta che lo sbarrava si aprì e i dromedari entrarono con il loro carico all'interno dell'abitazione".
Fotografie mostrano il mausoleo dell'Imam. Vicino alla sua qabra mubārak ("tomba benedetta"), esiste ancora l'ingresso aperto del tunnel.
^Oltre quanto detto nel presente lemma si possono ricostruire i nomi nel modo seguente: per gli ismailiti i nomi degli Imam nascosti dopo Muḥammad ibn Ismāʿīl ibn Jaʿfar sarebbero: ʿAbd Allāh ibn Muḥammad (meglio noto nei circoli ismailiti come Aḥmad al-Wafī), Aḥmad ibn ʿAbd Allāh (meglio noto come Muḥammad al-Taqi), Muḥammad ibn Aḥmad (meglio noto come ʿAbd Allāh al-Raḍī) e ʿAlī ibn Muḥammad (più noto come ʿAlī ibn al-Ḥusayn, col laqab di al-Mahdī)". Si veda Quarterly Journal of the American University of Beirut, Vol. XXI, 1-2, edited by Mahmud Ghul, The Hidden Imams of the IsmailisArchiviato il 28 febbraio 2010 in Internet Archive.. Sami N. Makarem
Farhad Daftary, The Ismaili, their history and doctrine
Young Lathan, Religion,learning and science
Joseph w. Meri, Bacharach, Medieval Islamic civilisation
Farhad Daftary, Sayyida Hurra: The Isma‘ili Sulayhid Queen of Yemen
Gli ʿUyūn al-akhbār costituiscono la fonte scritta più completa, lasciata dal dāʿī ismailita/tayyibi/dawudi del XIX secolo, Sayyedna Idrīs b. Ḥasan, sulla storia della comunità ismailita dalle origini al XII secolo, epoca dell'Imamato del fatimideal-Mustanṣir bi-llāh (m. 1094), e dei governanti musta'liani, incluso al-Musta'li (m. 495/1101) e al-Amir (m. 524/1130), seguiti dalla comunità ismailita tayyibita in Yemen.