Çerkes Mehmed Ali Pascià (1557 – Tokat, 28 gennaio 1625) è stato un politico ottomano di origine circassa. Fu Gran Visir dell'Impero Ottomano dal 1624 al 1625.[1] L'epiteto Çerkes si riferisce alla sua origine circassa.
Scalò varie posizioni della amministrazione ottomana, fra cui quella di Silahdar Agha venendo poi nominato nominato beilerbei di Damasco intorno al 1618 e nel 1621 fu promosso a quinto visir. Nel 1624, dopo la rimozione e l'esecuzione di Kemankeş Kara Ali Pascià il 3 aprile, il sultano lo costrinse ad accettare la posizione vacante e divenne così serraschiere incaricato di reprimere la rivolta di Abaza Mehmed Pascià e di riconquistare Baghdad, ai Safavidi, la cui caduta aveva causato l'esecuzione del suo predecessore. Passò attraverso Konya ma non fu in grado di prendere Niğde dai ribelli. Il 3 settembre 1624 diede battaglia ai ribelli sul ponte di Karasu (in turco: Karasu Köprüsü), vicino a Kayseri sconfiggendoli; inseguì i ribelli e catturò la moglie e la figlia di Abaza che furono scortate da un ufficiale a Sivas. Arrivato a Tercan ricevette un'ambasciata del pascià ribelle, profugo a Erzurum, che domandò il perdono, accettando di insediare una guarnigione di giannizzeri nella cittadella di Erzurum. Trascorse quindi l'inverno a Tokat (dicembre 1624) dove si ammalò e morì il 27 gennaio 1625.
Nel 1618 gli venne data in sposa Mihrimah Sultan, figlia del sultano Murad III.
Note
- ^ (TR) İsmail Hâmi Danişmend, Osmanlı Devlet Erkânı, İstanbul, Türkiye Yayınevi, 1971.
Bibliografia
- Joseph von Hammer-Purgstall, Histoire de l'Empire ottoman, depuis son origine jusqu'à nos jours traduit par J. J. Hellert, Bellizard, 1836.
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