Eros e Priapo: da furore a cenere is a satiric pamphlet by the Italian author Carlo Emilio Gadda, written in 1945 and first published in a censored version in 1967.
Uncensored edition
An excerpt comparison. The 1967 censored version is shown on the left, the 1945 original uncensored version on the right.
1967 censored version
1945 original uncensored version
pp.26-7
manuscript page
Questo qui, Madonna bona!, non avea manco finito di imparucchiare quattro sue scolastiche certezze, che son qua mè, a fò tutt mè a fò tutt mè.
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Venuto dalla più sciapita semplicità, parolaio da raduno communitosi del piu misero bagaglio di frasi fatte, tolse ecco a discendere secondo fiume dietro al numero: a sbraitare, a minacciare i fochi ne' pagliai, a concitare ed esagitare le genti: e pervenne infine, dopo le sovvenzioni del capitale e dopo una carriera da spergiuro, a depositare in catedra il suo deretano di Pirgopolinice smargiasso, addoppiato di pallore giacomo-giacomo, cioe sulla cadrega di Presidente del Conziglio. [...]
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Venuto a panca in piazza a Forlimpopolo, dalla piu sciapita cafonaggine maccherone furioso, parolaio e istrione da popolo communitosi del più misero bagaglio di frasi fatte, datosi a paravolar di cazzo e a burattinare come un cazzo davantile genti, tolse ecco a discendere secondo fiume dietro il numero: a sbraitare, a minacciare i fochi ne' pagliai, a concitare ed esagitare le genti: e pervenne infine, dopo 'l facile introito giornalistico e dopo una carriera da Giuda , a depositare in catedra il suo deretano di Paflagone smargiasso, addoppiato di Scacazzone giacomo-giacomo, cioe sulla cadrega di Presidente del Conziglio [...]
For the satiric attack, the main influences are the Book of Revelation, for its caricatures against Cesar and Rome, and D'Annunzio's Maia - Laus vitae.[5]
Related works
Some of Gadda's fables present related scatological elements. They are the 111th, 129th, 132nd, 134th, 137th, 138th, 147th and 184th fables of the antifascist cycle.[7]
In gran parte il testo risulta di una prosa arcaicheggiante di tipo toscano-cinquecentesco, con interpolazioni dialettali varie: (romanesco, lombardo).
Soprattutto io sono stato influenzato dall'Apocalisse detta Giovannea che, in parte, è costruita su feroci motivi caricaturali anticesarei e antiromani. Inoltre ha agito (lo vedo ora) una reminiscenza inconscia del D'Annunzio di "Laus vitae", il primo libro delle "Laudi" [...] Stilisticamente, l'impalcatura di fondo la devo un po' (se ci son riuscito) al Machiavelli: ma venato di popolarismi toscani d'oggi, e di qualche raro guizzo romanesco o lombardo. Si tratta di una contaminazione, leggermente caricaturale anche nel contesto e leggermente parodistica: suggeritami appunto dal Machiavelli, il quale su un liccio tacitiano trapunge scappatelle toscane e fiorentine de' suoi giorni e sue. Lui "naturalmente"; io ad arte